La nuova scheda Raspberry Pi Compute Module 3, intervista a Eben Upton CEO&Founder @ Raspberry Pi

La Raspberry Pi Foundation ha lanciato una nuova versione del modulo CM (Compute Module). Il nuovo Compute Module 3 si basa sulla Raspberry Pi 3 ed è destinato ad applicazioni industriali embedded.  La board ospita un quad-core ARM Cortex-A53 con 1GB di RAM e mantiene il pinout del precedente CM1.

La Raspberry Pi Foundation ha introdotto un nuovo Compute Module versione 3 con processore BCM2837 e memoria flash eMMC da 4 GB. La versione CM3L Lite low-cost è priva di memoria eMMC ma possiede le stesse caratteristiche. Gli sviluppatori embedded avranno la possibilità di gestire le soluzioni di storage a seconda del modello scelto tramite i pin del connettore (eMMC o SD Card). Le dimensioni del modulo sono di 31 mm x 67,6 mm in configurazione DDR2 SODIMM.

Con questo nuovo modulo vengono estese le possibilità della scheda Raspberry Pi che si è dimostrata all'altezza delle aspettative con le numerose applicazioni.  La combinazione hardware e software già esistente, unito alle piccole dimensioni e caratteristiche di configurazione, dovrebbe garantire una maggiore diffusione del modulo nel mercato industriale con molte opportunità nell'ambito dell'industry 4.0. Il prodotto può essere acquistato nei principali distributori quali RS e Farnell, venduto insieme alla scheda Compute Module I/O.

Abbiamo approfittato della disponibilità di Eben Upton, CEO&Founder di Raspberry Pi Foundation, per chiedergli alcuni aspetti di questa new entry, ma anche nuove opportunità legate allo sviluppo di future schede embedded.

1. Prima di tutto, ci parli un po' di lei e di come è nata l'idea e la progettazione di Raspberry Pi.  

Credo che il video qui di seguito sia una buona risposta.

2. L'ultima introduzione della nuova versione di Compute Module dimostra il forte impegno di Raspberry Pi Foundation nel settore industriale. Cosa vi aspettate da questo nuovo modulo e in quali applicazioni potrebbe avere un maggior risalto?

Ci aspettiamo di ampliare l'adozione di Raspberry Pi nei mercati industriali. In particolare, vi è una vasta classe di applicazioni nel controllo industriale e di rilevamento che richiedono maggiore potenza di elaborazione di CM1, ma con un fattore di forma più compatto del dispositivo Raspberry Pi 3.

3. Quale sarà il target della nuova scheda embedded per il prossimo futuro e come prevedete di evolvere la vostra suite di prodotti? Forse è un segreto, ma solo per noi potrebbe fare un'eccezione, quando vedremo la nuova Raspberry Pi 4?  

Non ci aspettiamo di lanciare nel 2017 nuove versioni di entrambi i dispositivi quali il modulo CM e il dispositivo Raspberry Pi. Il nostro obiettivo in questo momento è sull'ingegneria del software: migliorare le prestazioni di tutti i prodotti Raspberry Pi (anche nelle versioni precedenti, dall'originale Raspberry Pi del 2012), attraverso un'ottimizzazione mirata dei principali casi applicativi.

4. Qual è il consiglio più importante che vorrebbe suggerire agli utenti che lavorano con Raspberry Pi?  

Due cose. In primo luogo, vorremmo far capire che, anche se Raspberry Pi ha iniziato la vita come un "giocattolo", i volumi molto elevati di vendita definiscono che ormai è diventato un pezzo incredibilmente stabile di hardware e software, con garanzia di disponibilità e supporto a lungo termine, che sorpassa la maggior parte di SBC "industriali". In secondo luogo, molte persone non sono consapevoli della disponbilità di molte schede accessorie per supportare applicazioni specifiche di Raspberry Pi: è spesso non è necessario fare alcuna ingegneria hardware, anche per sostenere situazioni applicative abbastanza sofisticate nel settore industriale.

5. Quale progetto le piacerebbe vedere realizzato con Raspberry Pi?  

Abbiamo due unità Raspberry Pi sulla Stazione Spaziale Internazionale, come parte del nostro progetto Astro Pi. Personalmente mi piacerebbe vedere un modulo Raspberry Pi in una missione interplanetaria, su Marte o più lontano.

 

Figura 1: Eben Upton

 

 

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Una risposta

  1. Avatar photo Maurizio Di Paolo Emilio 13 Febbraio 2017

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