Laser a infrarossi per l’identificazione a distanza con battito cardiaco

E’ ormai risaputo che negli USA l'utilizzo di tecnologie innovative procede a velocità spedita, complice anche la ricerca in ambito militare ed avionico. La tecnologia della quale vogliamo parlarvi in questo articolo è relativa a un progetto di dispositivo sviluppato per il Pentagono su richiesta delle forze speciali statunitensi: si tratta di un prototipo chiamato Jetson che permette di indentificare le persone a distanza sulla base del proprio battito cardiaco, con una precisione anche superiore al 95%, che lascia aperti ulteriori margini di miglioramento in termini di precisione delle misurazioni.

IL PROGETTO

Avrete sicuramento letto più volte su Elettronica Open Source, seppur in riferimento a contesti totalmente differenti da questo, delle tecniche di rilevamento a lungo raggio, note anche come Long Range Detection. Ciò di cui vogliamo parlarvi in questo articolo, riguarda un progetto molto innovativo e, per certi versi, davvero sui generis. Il progetto si chiama Jetson. Si tratta di un laser a infrarossi che può identificare le persone in base alla firma cardiaca, segno distintivo che contraddistingue ciascun individuo, anche attraverso i vestiti e senza la necessità di vederne il volto. Il funzionamento di Jetson si basa sulla tecnica della vibrometria laser per il rilevamento del movimento della superficie causato dal battito cardiaco, in sostanza il team dei progettisti di Jetson ha sviluppato algoritmi in grado di estrarre una firma cardiaca dai segnali laser.

Figura 1. Spettro del visibile con differenti lunghezze d'onda

In buone condizioni, il prototipo Jetson può raggiungere una precisione operativa superiore al 95%. Questa tecnologia fa parte delle tecniche biometriche a lungo raggio, come ad esempio la tecnica dell’analisi dell’andatura, in base alla quale ogni individuo può potenzialmente essere individuato sulla base del proprio modo di camminare. Tuttavia nè le andature nè i volti possono essere considerate caratteristiche distintive, a differenza della firma cardiaca che è univoca per ciascuno di noi. Ad esempio il riconoscimento facciale necessita di una buona vista frontale del viso, che è difficilmente ottenibile con un drone, e può essere alterato dall’uso di accessori come un foulard o un paio di occhiali da sole, nonchè dalla barba.

Figura 2. Riconoscimento facciale biometrico

Rispetto al riconoscimento facciale, quindi, la biometria cardiaca risulta essere molto più stabile, robusta, affidabile e precisa. Il prototipo Jetson, infatti, può raccogliere una firma cardiaca unica a una distanza di 200 metri, anche attraverso i vestiti.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE E PROSPETTIVE APPLICATIVE

Allo stato attuale la firma cardiaca viene già implementata per ragioni di sicurezza in sostituzione dell’identificazione basata sulle impronte digitali. Jetson verrà probabilmente impiegato insieme al riconoscimento facciale e ad altri metodi di identificazione nell’ambito della sicurezza. Pensiamo a quanto questo prototipo può realmente apportare un contributo alla lotta al terrorismo e all’identificazione di potenziali terroristi dell'ISIS e Foreign Fighters. Si rende tuttavia necessario predisporre un database di firme cardiache. Ad esempio i dati cardiaci potrebbero essere aggiunti a quelli biometrici che vengono raccolti in Iraq e in Afghanistan dalle forze armate statunitensi per formare un unico grande database. La tecnica di cui fa uso il prototipo Jetson potrebbe rappresentare in un futuro prossimo anche un valido aiuto nel campo medicale. Pensiamo ad esempio alla ricerca da remoto di specifiche patologie cardiache come le aritmie, da parte di un team di medici che può sfruttare questa tecnica per cercare e analizzare da remoto determinate condizioni del paziente, caso che può estendersi anche alle strutture sanitarie nelle quali le condizioni di salute dei pazienti, e quindi i loro parametri vitali, possono essere monitorate da remoto senza la necessità di doverli necessariamente collegare alle macchine. Allo stato attuale, in ambito medico, i sensori a infrarossi a contatto vengono spesso utilizzati per registrare in modo automatico le pulsazioni di un paziente. Viene da sé che le prospettive applicative della tecnica laser a infrarossi sono davvero molteplici e diversificate.

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