Zuzana Roithová avvisa che la Cina abusa del marchio di sicurezza europea (marcatura CE). Il marchio China Export è un'imitazione del marchio CE.
La Marcatura CE ha lo scopo di definire le linee guida necessarie per legiferare. Per raggiungere questo scopo sono state emesse appunto direttive CEE e norme CE.
Noi come europei pensiamo che certi prodotti come ad esempio le lavatrici comprate dai negozi Europei devono essere sicure, devono essere resistenti al fuoco e non devono causare un incendio nelle nostre case. La ragione per questa ipotesi è che questi prodotti corrispondano agli standard EU in quanto hanno il marchio CE. Questo marchio significa che è un prodotto europeo, approvato nella produzione. Durante il workshop sulla lavorazione del legno tenuto a Strasburgo, ho scoperto un altro marchio che simboleggia qualcosa di completamente diverso. Questo marchio dice che il prodotto è stato fabbricato in China. I marchi sono talmente simili ed è difficile distinguere tra i due. Questo è un modo aggressivo per confondere i consumatori europei. Perciò, ho mandato una lettera alla Commissione. Inoltre, ho scoperto che il marchio europeo non è registrato. Il problema è se noi siamo in grado di lottare contro il piazzamento dei prodotti col marchio cinese nel mercato europeo.
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Trovate le differenze
“Chiunque appone marchi che possono confondersi con la marcatura CE ovvero ne limitano la visibilità e la leggibilità e’ assoggettato alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.000,00 ad euro 6.000,00”. [Decreto Legislativo 6 Novembre 2007, n. 194]
Come nel disegno in alto, la C e la E devono essere parti di cerchi tangenti.
Oltre a questo ovviamente serve un fascicolo tecnico (test report) dove vengono indicate le prove e la valutazione per la sicurezza se necessaria, redatto da un laboratorio competente sito nella comunità europea.
puntualizzazioni…..
Se riduci lo spessore dei caratteri, riducendoli ad una linea, noterai che i cerchi sono tangenti 🙂
Solo per essere puntualizzare ancor di più.
ooooooooooooookei…..capisco ma la marcatura CE ha proprio come caratteristica lo spessore delle lettere!
comunque come vuoi
🙂
Il problema di base è :”Chi importa i prodotti effettua realmente i test per le varie direttive ?”
Producendo apparecchiature ad alta tensione mi sono trovato varie volte a dover effettuare tutto l’iter per il rilascio dei fascicoli da parte dei laboratori competenti e solo per le EMC non è una passeggiata e nemmeno un piccolo esborso. Se poi si devono fare i test per la sicurezza cominciano i problemi perchè per 1/10 di millimetro ti dicono che la distanza d’isolamento non rispetta le normative di prodotto. Quindi devi spendere altri soldi ad esempio per rifare il master, in quanto tu non ti sei accorto, ma il tecnico di laboratorio si, che in quel posto c’è qualcosa che va ad interferire. Se poi vuoi fare qualcosa per l’automotive devi aprire bene il portafoglio in quanto il tuo componente deve sottostare ad una serie di test che costano decine di migliaia di Euro.
Dopo che hai fatto tutto, redigi la tua bella dichiarazione di conformità, immetti il tuo prodotto nel mercato che a conti fatti costa qualche decina d’Euro perchè devi pure ammortizzare la spesa del laboratorio o delle attrezzature che hai usato per i test e ti senti dire:”Io lo stesso prodotto lo trovo in Cina a 5,00€” e qui ti viene voglia di rispondere “Allora vai a comperarlo in Cina!” e chiudi bottega.
Per non parlare di piccolezze elettroniche,tutte soggette a marcatura, dove non capisci come fanno a fartele pagare 1€ quando la sola batteria di ricambio ne costa 1€ e non parlatemi di quantità perche a comprarne anche a badilate sempre 1€ costano quelle batterie.
Scusate lo sfogo, ma ora vado avanti con il mio nuovo progetto e già mi si torcono le budella perchè ho messo un microcontrollore e so che dovrò fare tutta una serie di prove per farlo passare ai test del laboratorio per poterci mettere la marcatura C E che non proteggerà in alcun modo il mio lavoro.
solo una puntualizzazione;
quelli della marcatura CE non sono cerchi tangenti ma, come si vede bene dal disegno in testa all’articolo che avete riportato, le due lettere C ed E sono ricavate da due corone circolari che si compenetrano…
la questione inoltre delle prove è delicata ovvero in realtà la certificazione CE potrebbe (e in genere è una grossa fetta di mercato che sfrutta questa strada) essere un autodichiarazione del produttore (che meglio per lui se sostenuta da test di laboratoti indipendenti ma questo è un altro conto) la cosa che deve però esistere è il fascicolo tecnico che deve comprendere datasheet, certifiazioni dei componenti, progetti ecc ecc (vita morte e miracoli dell’apparecchio più o meno dalla nascita alla commercializzazione).
La dichiarazione di conformità infatti è una presa di responsabilità da parte di chi la firma (in genere qualche responsabile della ditta produttrice o importatrice)
Seppur datato, abbiamo deciso di pubblicare l’articolo relativo al video dell’eurodeputato Zuzana Roithová per il semplice fatto che cè ancora molta confusione sull’argomento.
I prodotti che arrivano dall Cina con il marchio CE devono essere comunque testati perche il CE cinese non ha valore in Europa
se la marcatura è quella regolamentare CE (ovvero buona e non farlocca) ha valore, non devono essere ritestati gli apparecchi! (sarebbe se no come dire che i test FCC fatti in Italia non vanno bene a prescindere per il mercato americano!!)
forse nell’idea collettiva i cinesi fanno solo China Export ma non è così, arrivano sul nostro mercato pure cose fatte in Cina ma regolarmente vendibili in Europa perchè complete di adeguata documentazioen e test superati).
Giusto CAI, dev’essere però fatta correttamente o dall’importatore o dal distributore o come dice la direttiva da chi appone il proprio marchio. Però se io smonto un prodotto e vedo che i fili utilizzati hanno sezioni irrisorie e si polverizzano al solo guardarli, mi chiedo se e chi li ha testati.
Uno dei problemi è che ai produttori Europei viene chiesto d’effettuare tutta una serie di prove e verifiche e la dove ci sono d’utilizzare le normative di prodotto, poi arrivano e vengono commercializzati prodotti non sicuri che sono “a posto” solo perchè hanno due lettere [CE] che si possono confondere con [C E].
E qui si dovrebbe aprire un altro bel dibattito se effettivamente tutti dichiarano il vero in quanto la marcatura [C E] è un’ autodichiarazione stilata dal produttore, importatore/distributore che il prodotto rispetta le Direttive Europee per la sicurezza meccanica, elettrica, EMC….. e nulla ha di che vedere con le marcature di sicurezza quali IMQ, TUV, UL, VDE ecc., ecc..
“Giusto CAI, dev’essere però fatta correttamente o dall’importatore o dal distributore o come dice la direttiva da chi appone il proprio marchio.”
sì esatto infatti nel mess precedente dicevo appunto che il CE non deve essere farlocco!
“e si polverizzano al solo guardarli, mi chiedo se e chi li ha testati.
forse nessuno….in quel caso ricadiamo nei CE farlocchi (e purtroppo non vengono solo dalla cina certe genialate :-(!)!
“e nulla ha di che vedere con le marcature di sicurezza quali IMQ, TUV, UL, VDE ecc., ecc..”
attento però che molti marchi di qualità riguardano SOLO la parte di sicurezza elettrica e non comprendono in modo particolare (doverso cioè dalla normale autodichiarazione CE) test aggiuntivi o controlli rigidi sulla parte EMC.
io lavoro in un laboratorio che effettua test per marcatura e spesso noto che c’è chi, convinto di avere dei test migliori o più sicurezza, paga un marchio di qualità senza però sapere bene quel che paga in definitiva.
Il venditore ultimo é comunque responsabile dell’autenticità dei marchi e delle certificazioni, che non riguardano solo il prodotto, ma anche le modalità di produzione. Quindi se il prodotto é certificato lo é anche il fabbricante. Molte fabbriche cinesi sono conformi alle normative internazionali ( ISO, etc…) costrette dalle regole di mercato. Il marchio China Export non rappresenta un organismo di certificazione che applica degli standard produttivi riconosciuti, é solo un tentativo di sottrarsi alle leggi sulla contraffazione del marchio da parte di venditori truffaldini. La qualità del prodotto deve essere dimostrata continuamente agli organi di controllo, dalla produzione come in tutte le fasi di trasporto e distribuzione, la commercializzazione di prodotti contraffatti é un rischio al quale un venditore accorto non si esporrebbe mai. Ma purtroppo succede ed allora é importante denunciare il fatto e risalire alle responsabilità perché dietro ad un marchio falsificato si nasconde una numero impressionante di reati, dallo sfruttamento all’inquinamento, nonché pericoli per la salute.
Il marchio Chinese Export è una bufala inventata dai cinesi per
confondere la gente con la marcatura
CE. Non ha nessun valore, probabilmente neanche in Cina.
Riguardo alla marcatura CE questa ha un suo marchio costituito da due
semierchi distanti un semicerchio, altezza minima 5mm la cui
apposizione sul prodotto significa che il produttore garantisce la
conformità di quel prodotto e se ne assume tutte le responsabilità. La
marcatura CE può essere affissa o approvata solo da un residente in
Europa sia esso costruttore o importatore.