I processori ARM risolveranno i problemi di Intel. Ma perché, vi chiederete, Intel ha dei problemi? In effetti, stando agli ultimi dati di vendita e alle previsioni per i prossimi due anni (fino al 2013), la casa produttrice di chip per notebook, desktop e server continua a dominare il mercato; ma proprio qui risiede il problema.
I Pad stanno superando i netbook e puntano ormai con convinzione ai notebook, che non rappresentano più un mercato in crescita, ma anzi uno in riduzione. Instat è sicura del fatto che nel primo quarto del 2011 il volume di vendita dei PC scenderà del 2-3% rispetto allo stesso periodo del 2010, principalmente a causa dell'introduzione dei tablet.
L'importanza dei processori ARM nel business dei semiconduttori
I mercati in crescita sono in gran parte basati sull'architettura ARM, appunto quello degli smartphone e quello dei tablet. L'approccio che Intel ha avuto con questi mercati non è stato di grande successo; innanzitutto, dopo la sua acquisizione di StrongARM dalla DEC, ribattezzata Xscale (i processori con architettura Xscale sono i successori degli StrongARM), ha investito qualcosa come 1 miliardo di dollari nel tentativo di penetrare il business delle comunicazioni.
In seguito si è sbarazzata di questa attività vendendola alla Marvell per 600 milioni di dollari. A seconda dei diritti residui che Intel ha mantenuto, questo potrebbe essere stato un errore strategico più o meno grande: non solo ha dato via la licenza per la produzione di processori ARM, ma ha anche rinunciato alla licenza sull'architettura ARM. Certo, con la vendita ci sono fondi disponibili per investire in settori come il Wi-fi o il WiMax, ma ne sarà valsa la pena?
Successivamente sono arrivati gli ATOM, che erano state presentati come la nuova scommessa per il mercato dei netbook (praticamente Intel e Microsoft puntavano sulla richiesta di compatibilità binaria nel mercato) e Intel aveva anche annunciato una sorta di accordo con TMSC per permettere la realizzazione di System on a chip basati su ATOM. Purtroppo per Intel il progetto non ha avuto successo ed ha cominciato a dissolversi lentamente. Quando è arrivato il momento in cui l’iPad ha fatto la sua comparsa sul mercato, seguito dai competitor basati su Android è apparso subito chiaro che la compatibilità binaria di Windows non era un granché significativa per quel mercato e, come risultato, l'intera strategia ATOM è fallita.
Al CES, la stessa Microsoft ha annunciato che neanche loro credevano che la compatibilità binaria x86 fosse poi così importante e che avrebbero riportato qualche versione di Windows su ARM (ed infatti WP7 gira già su ARM).
Intel ha la necessità di passare ad ARM
Al momento si ritiene che i mercati che crescono più velocemente sono quelli basati sui processori ARM, quindi Intel ha la necessità di possedere un business ARM-based; ma dal momento che non ha abbastanza tempo per costruirsene uno da sola, deve necessariamente acquistarlo. Intel deve recuperare la sua relazione con Microsoft, il cui sistema operativo Windows Phone 7 girerà su telefoni Nokia in futuro, e deve affrontare la concorrenza di Qualcomm, che al momento risulta come leader nella fornitura di chip per Windows Phone 7.
Il candidato più ovvio da acquisire sembra essere la linea di chip per dispositivi portatili OMAP di Texas Instruments, come suggerito dall'analista Romit Shah, visto che la stessa TI sembra voler scaricare il business OMAP perché i prodotti basati su architettura ARM non le garantiscono una esclusività con cui essere competitivi. Situazione complessa e tante speculazioni, non ci resta che attendere.
Il fatto che Intel abbia introdotto nuovi transistor che pare promettano bene per quanto riguarda prestazioni e consumo (http://spectrum.ieee.org/tech-talk/semiconductors/design/intels-new-transistors-enter-the-third-dimension), può far sì che la stessa Intel possa compiere scelte diverse da quelle descritte in questo articolo?
Così non va bene per niente. Possibile che non ci siano più idee? Il mondo non può essere monopolizzato da ARM: se un giorno questa soluzione dovesse andare a sbattere al muro saremo tutti fregati?!?! Va bene che l’idea è quella di riutilizzare quanto più possibile ciò che già si è fatto e testato alla perfezione, ma spegnere gli altri cervelli non mi sembra fruttuoso. Bisogna cercare di proporre nuove idee per i processori, esser coraggiosi e testarli: perché tutto questo sta scomparendo? Non c’è più competitività? Qual è il problema, a parte il denaro? (Programmare un ARM nemmeno mi diverte, tra le altre cose…)
Effettivamente la crescita di ARM è stata notevole negli ultimi anni, e con il mobile, ARM è diventato assolutamente leader nel segmento embedded.
Certo il monopolio prospettato non farà piacere a nessuno, progettisti, manager, venditori non-ARM ed utenti finali, però bisogna anche dare merito a ciò che ARM ha fatto negli ultimi anni, dall’acquisizione di Keil agli accordi stretti per inserire l’architettura ARM nelle varie Linecard delle piu importanti case di semiconduttori. Escluso Microchip e Renesas, penso ormai tutti hanno un ARM in casa.
Poi anche le performance sono di buon livello, i consumi per tutte le applicazioni, la multimedialità abbastanza spinta ed i costi eccezionali, già 3 anni fa mi ricordo in fiera a Monaco (Electronica) si parlava di ARM a 1$.
Insomma se la stanno meritando, più che puntare il dito verso ARM, spronerei i vari competitors a fare di meglio. Mi riferisco in particolare a MIPS e Renesas che pur avendo dei core molto potenti non riescono a rosicchiare fette di mercato consistenti.
Un ultima pensiero mi và ad Atmel, con il suo AVR32, nato come processore multimediale ma poi “cozzato” contro lo strapotere ARM-Cortex….
E’ vero, chissà cosa ci riserverà il futuro.
ARM non puo’ mai competere con i processori di alta fascia di INTEL. In questo modo INTEL ha margini piu’ alti usando processori di bassa fascia per i tablet e gli smartphone e poi … non e’ detto che INTEL non acquisisca ARM in un futuro e poi per gli altri so cavoli amari! I Giapponesi per esempio anche per i processori di bassa fascia hanno core proprietari vedi Renesas.