All’Università di Leicester, il Dipartimento di Economia, sta conducendo uno studio che analizza il valore della cooperazione in materia di importazione e di esportazione di energia elettrica. Lo scopo è quello di esaminare come un sistema di cooperazione internazionale possa giocare un ruolo importante nel correggere il problema dei prezzi elevati di energia elettrica in tutto il mondo.
Il prezzo elevato dell'energia elettrica ha effetti sia su coloro che la utilizzano nella loro vita quotidiana, sia nell'industria. Per ridurre i costi, molti paesi stanno cercando di aumentare l’energia elettrica generata da fonti nucleari e rinnovabili. Tuttavia, lo studio evidenzia un altro modo per risolvere questo problema.
L’Energy Information Administration (EIA) riferisce che la crescita nella produzione mondiale di elettricità ha superato il consumo.
Questo dato suggerisce che la coordinazione tra l'importazione e l'esportazione di energia elettrica, incide positivamente nella riduzione dei prezzi. L'analisi dei dati nello studio dimostra che l'importazione e l'esportazione sono state in grado di ridurre i prezzi dell'energia elettrica in 29 paesi OCSE (dati annuali, 1980-2008, dalla International Energy Agency). Un altro aspetto inerente a questo studio è quello di esaminare il ruolo delle sovvenzioni pubbliche nella promozione di comportamenti cooperativi piuttosto che nella produzione di energia elettrica.
Lo studio dell’Università di Leicester ha una dimensione molto importante pratica. Se, utilizzando il metodo di riduzione dei costi ipotizzato, il consumo energetico nel mondo si riduce anche di una minuscola frazione, il suo impatto ambientale sarà molto significativo. Infatti, il modello basato sullo scambio cooperativo di energie, può essere applicato in tutto il mondo e di conseguenza, anche i risultati avranno una dimensione globale. (da Physorg)