
Di schede di prototipazione rapida ormai ce ne sono centinaia sul mercato. Tra originali, coloni, copie, imitazioni, "cover" e qualunque altra derivazione, siamo ormai letteralmente inondati. È un mercato saturo in cui orientarsi è difficile, fare una scelta anche di più e portare a casa un progetto sembra quasi un'utopia per chi è solo all'inizio.
Oggi ne vediamo una della quale abbiamo parlato poco, in verità, finora, ma che rappresenta un esponente d'eccellenza in questo scenario. Vi presentiamo Cubieboard A20 A7.
La scheda di cui vi vogliamo parlare oggi ha diversi punti in comune con quelle che abbiamo già preso in considerazione su queste pagine come Ardino, Rapsberry Pi e BeagleBone Black ed alcune differenze sostanziali.
Una delle sue caratteristiche, per cominciare da un aspetto fondamentale, è l'assenza di un sistema operativo. Questo è un fatto piuttosto interessante perché si pone come una reale possibilità per gli utenti che possono effettivamente scegliere che cosa utilizzare, come impiegarla al meglio secondo le loro esigenze sfruttando le caratteristiche della scheda.
L'assenza di un sistema operativo non vuol dire necessariamente che non ne serve uno. Esistono anche dei PC venduti allo stesso modo, eppure il sistema operativo è assolutamente indispensabile. Il vantaggio sta nella libertà di scelta: una volta che avete a disposizione la vostra macchina, il tipo di sistema operativo che andrete ad installare sarà quello che riterrete più opportuno per voi.
Ed ora, senza ulteriori indugi, passiamo ad una descrizione più completa.
Caratteristiche
Iniziamo parlando di alcuni dati tecnici:
- Processore Dual core ARM Cortex-A7, NEON, VFPv4, 256KB L2 cache;
- GPU Mali400mp2, OpenGL ES;
- Memoria di lavoro RAM 1 GB DDR3 @960MHz;
- Memoria Flash: 4 GB;
- Sistema operativo (versione): senza sistema operativo;
- Schede di memoria supportate: microSD;
- Interfacce HDMI ™1080p (1x);
- 2x USB 2.0
- 1x LAN (10/100)
- 1x SATA
- 1x IR
- 1x microSD;
- Larghezza: 99 mm
- Altezza: 20 mm
- Profondità: 60 mm
Quindi stiamo parlando di una scheda dotata di un processore estremamente performante, del quale vedremo i dettagli tra poco, dalle dimensioni molto contenute e con tante interfacce di interconnessione subito disponibili.
Non so voi ma non saprei descrivere meglio la base per un sistema esteso, espandibile e personalizzabile.
E tutto questo senza aver ancora parlato nel dettaglio del sistema operativo perché, come dicevamo in apertura, la bellezza della scheda è che viene fornita senza sistema operativo, lasciando la possibilità all'utente di scegliere quello più giusto per lui. La compatibilità piena con Android e con Linux garantisce all'utente di poter utilizzare il popolare sistema operativo di Google senza alcun problema ed all'utente ormai affezionato ad una distribuzione "del pinguino" prediletta di continuare a lavorarci senza problemi, utilizzandola al meglio.
Tra le caratteristiche principali di una vera scheda espandibile, però, e che si candidi a "base" del sistema modulare ci sono i GPIO. Qui parliamo di ben 96 pin con supporto per I2C, SPI, RGB/LVDS, CSI/TS, FM-IN, ADC, CVBS, VGA, SPDIF-OUT e R-TP. In pratica stiamo dicendo che c'è la possibilità di coprire quasi ogni esigenza in campo hobbistico, domestico, consumer ed anche un buon numero di applicazioni professionali.
Parliamo della CPU
Probabilmente a qualcuno di voi sarà sembrato che tralasciassimo di parlare dei dettagli piuttosto che spiegare per quale motivo il processore montato da questa scheda sia davvero eccellente ma abbiamo pensato di parlarne in un paragrafo dedicato perché riteniamo che sia di gran lunga la sua caratteristica più interessante.
L'ARM® Cortex®-A7 MPCore™ è uno dei processori multicore con i migliori valori di efficienza e di consumo di potenza disponibili sul mercato attualmente in circolazione. Le sue incredibilmente ottime caratteristiche e specifiche tecniche lo rendono uno dei migliori, se non proprio il leader, nell'implementazione in dispositivi portatili come smartphones, tablets, dispositivi tascabili e così via dicendo.
In particolare è noto che è più piccolo, più semplice ed ha migliori caratteristiche in termini di consumo di potenza della versione A8. Nell'architettura big.LITTLE è possibile utilizzarlo insieme con uno o più A15 all'interno di sistemi eterogenei e questo dipende dalla perfetta compatibilità.
Il processore è completamente compatibile con tutti gli altri della serie Cortex-A ARMv7 ed include anche tutte le caratteristiche d'alte prestazioni dei Cortex-A15 ed A17. In particolare si tratta del miglior compromesso tra efficienza e consumo di potenza (stiamo parlando del 20% in meno su singoli thread rispetto ai diretti concorrenti nella serie) e footprint disponibile sul mercato per applicazioni di tipo stand-alone.
Compiti relativamente semplici ma che richiedono grande impegno in termini di cicli del processore come lo scorrimento della lettura di una pagina Web, ma anche più semplici come la scrittura di un testo, la lettura delle e-mail oppure l'ascolto di contenuti multimediali verranno svolti in maniera più immediata, il che migliorerà l'efficienza complessiva del sistema. Questo vale anche per task quali il calcolo della fisica all'interno di un videogioco oppure il rendering non soltanto di una pagina Web o di un contenuto multimediale ma anche in merito all'elaborazione video.
Le caratteristiche principali del Cortex-A7 sono:
- estensione per set di istruzioni NEON SIMD;
- unità floating point VFPv4;
- Thumb-2 instruction set;
- Jazelle RCT;
- Hardware virtualization;
- Large Page Address Extensions (LPAE);
- Integrated level 2 Cache (0-1 MB);
- 1.9 DMIPS / MHz.
Di questa scheda, ne siamo sicuri, avrete ormai capito che i veri punti di forza sono il processore, prima di tutti, ma anche la sua versatilità. Il fatto che sia una scheda in grado di poter gestire sia Linux sia Android la rende assolutamente ideale per essere la migliore base per un mini-PC dalle prestazioni davvero invidiabili.
Sebbene altre schede avessero questa ambizione, l'hardware di cui vi doterete con questa scheda sarà certamente di livello superiore.
Alla consegna, all'interno della confezione, oltre alla scheda (neanche a dirlo) troverete un cavo SATA ed uno per l'alimentazione tramite USB.
Ed ora, che avete conosciuto meglio la scheda, veniamo al prezzo: € 76,99. Riteniamo che si tratti di una cifra davvero onesta, viste le notevoli caratteristiche.
Gli accessori
Per poter godere appieno delle funzionalità associate a questa scheda, però, avete certamente bisogno, e ve ne accorgete con l'uso, di alcuni utilissimi accessori, che vi presentiamo qui di seguito.
Baseboard è la scheda di espansione ideale per Cubieboard. Oltre a un collegamento VGA, avete a disposizione una serie di opzioni per gestire dispositivi come ad esempio un touch screen. Il tutto ad un prezzo che, mentre scriviamo, è anche scontato da € 52,37 a € 47,95.
Sappiamo tutti che la temperatura è uno dei parametri più cruciali da tenere in considerazione e sott'occhio del funzionamento della scheda. La sua operatività non mette a dura prova i componenti ma è evidente che una superficie maggiore grazie alla quale dissipare il calore oppure un dissipatore dedicato sia una soluzione davvero ottima. Ecco per quale motivo vi consigliamo caldamente l'utilizzo del kit di raffreddamento che prevede:
- 1x dissipatore di calore (21x21x6 mm) con pellicola termoconduttiva;
- 2x dissipatori di calore (10x13,1x6 mm) con pellicola termoconduttiva.
Con Proto Board avrete a disposizione una scheda di sviluppo da collegare a Cubieboard per creare i vostri circuiti elettronici e prototipi con facilità. La scheda è dotata di un collegamento VGA, così che possiate collegare anche monitor vecchi o speciali.
Con la scheda µSD Break Out, infine, potrete esportare JTAG e UART da Cubie Board alle schede di memoria SD.
Cubieboard è disponibile a catalogo CONRAD con spedizione in 24h.

Si, la conoscevo. L’ho provata da un amico. Molto bella.
Sentite la scheda è bella e sicuramente funziona benissimo. Quello che non ho capito affatto è che ce ne dovremmo fare di tutte queste schede di prototipazione tutte più o meno uguali alle altre?
Scegliere quella più giusta? 🙂
Condivido in qualche modo il pensiero di Salvatore.
Sul mercato ci sono molte schede, alcune sono però complesse da utilizzare, il manuale non sempre aiuta nella comprensione del suo funzionamento per cui si rischia una volta presa di non utilizzarla.
Credo che la fortuna di queste tipologie di schede risieda nel fatto della loro diffusione. Tra l’altro basta che uno abbia un problema o non sappia come come risolverlo decida poi di abbandonare il progetto.
Scusate ma quando uno prende il kit di raffreddamento come lo usa? cioè ci sono i dissipatori, immagino ci sia la pasta termica. Quella è anche adesiva?
Concordo con quanto detto da Pizza sulla grande quantità di schede di protoptipazione. Quale kit scegliere per iniziare? E ancora, sotto il profilo dell’approccio all’elettronica DIY, da dove bisogna partire: elettronica digitale o analogica? Vedi ad esempio cosa afferma Boccadoro nel bell’articolo sull’elettronica analogica e sul kit Analog System Lab Kit PRO. Insomma per avviarsi sulla strada del maker digitale affrontiamo prima il discorso analogico di base o partiamo direttamente dalle schede digitali like Arduino?
La scheda giusta si sceglie dalle proprie esigenze e da cosa si vuole realizzare. Per diventare maker digitale io partire direttamente da schede come Arduino (però conoscendo l’elettronica analogica).
Ma sembra quasi che seguiamo la moda dei telefonini….in fondo con raspberry e arduino la scelta era già varia….96 linee di controllo lo credo che deve essere raffreddato…beh allora mi prendo una scheda con atom e una i/o e sono tranquillo semza dissipatori e altro…..e comunque prima analogico di base poi forse digitale…concordo con Pizza e Beppe53
Approfitto di quest’articolo perché al momento è il più affine a quanto vi vorrei segnalare. Stanno partendo in questi giorni due bellissimi corsi MOOC, in inglese su piattaforma edX (a frequentazione gratuita), tenuti rispettivamente dalla University of California Berkeley e dalla University of Texas at Austin, tra le più prestigiose al mondo. Il primo tratta dell’interfacciamento tra mondo analogico (sensori) e digitale (microcontrollori) e il secondo, della programmazione di quest’ultimi, sulla popolarissima architettura ARM M4 a 32 bit. Si tratta di un ambito (quello dei microcontrollori senza MMU) dove non c’è un sistema operativo completo come Linux o Androiid, come invece sottolineato nell’articolo sulla Cubieboard. Ricordo tuttavia che, in particolare nel mondo ARM a 32 bit, vengono spesso utilizzati dei sistemi RTOS, molto interessanti anche sotto il profilo didattico. Vi voglio stuzzicare perché a me sembra davvero incredibile che, frequentandoli quando si ha tempo, da casa e spendendo pochissimo – solo il costo dei materiali didattici, quali una scheda e qualche componente o sensore che comunque possono essere riutilizzati – si possa avere accesso a corsi di questo livello. Per chi fosse interessato, eccovi i link:
https://www.edx.org/course/electronic-interfaces-bridging-physical-uc-berkeleyx-ee40lx#.VMAA12O37tQ
https://www.edx.org/course/embedded-systems-shape-world-utaustinx-ut-6-02x#.VMAAb2O37tR
mi sembra un po’ diffcile. ilalaboratorio di elettronica va fatto in un laboratorio cone le persone che stanno lì , attraverso un corso on line mi sembra non sia adatto.
Ciao!
Piero sembra dai commenti che questa bellissima scheda non sia “il pezzo che mancava”.
Forse come dici la cosa che più la distingue è la possibilità di scegliere il sistema operativo.
Probabilmente può risultare utile per sviluppare applicazioni particolari per android.
Sembra più un pc che una scheda.
La cosa che ha dato forza al nostro Arduino e al Lampone sono i molti utilizzatori, i forum e quanti scrivono e pubblicano applicazioni esempi ecc…
Come ” Elettronica Open Source”
Vedremo come si sviluppa….
Sergio
Non ho ben capito la storia che si sceglie il sistema operativo. Alla fine si fa anche sul raspberry. Naturalmente è diversa dalle altri, e questa è molto più performante e poi con 96 PIN e con il supporto a tutti quei protocolli non è niente male.
Mmm… molto bella come scheda. Non saprei come sfruttarla però. Qui, viste le potenzialità, necessita di programmazione avanzata a cui non sono ancora arrivato.
In risposta ai vari tipi di schede sopra citati, vorrei dire che per il momento mi accontento di Arduino che è semplice da programmare e da gestire, poi eventualmente citerei i Pic un po’ più laboriosi da programmare se si usa l’assembler, ed infine il Raspberry che penso sia un buon compromesso per iniziare con una programmazione più avanzata che apre di più i panorami del settore.
Il prezzo però non è male. Senza accessori però non penso si faccia molto…
Secondo me e` un ottimo compromesso tra potenza e flessibilita` di utilizzo. Alla fine si puo` usare come una normale Rapsberry o anche un vero e proprio Android.
Sarebbe ottima sia come applicativo nella domotica e sia in progetti un po` piu` elaboriosi come uno streaming server casalingo. Credo che per la sua configurazione si presti bene anche ad interfacciarsi con gli smartphone in dotazione quasi a tutti.
Diciamo che e` un dispositivo per tutti gli utilizzi, ed e` forse questa la sua piu` grande forza e pecca, bisognerebbe vedere come se la cava nello specifico.
Ha grandi caratteristiche, con la semplice hdmi si potrebbe trasformare una normale tv in una smart-tv, ma non credo ci si fermi a quello!