Il futuro della produzione di chip negli Emirati Arabi Uniti?

chip
Negli ultimi anni, l'industria dei semiconduttori è stata caratterizzata da un'espansione senza precedenti, spinta soprattutto dalla crescente domanda di dispositivi elettronici e dall'ascesa di tecnologie emergenti, come Intelligenza Artificiale (IA), Machine Learning e IoT.  Nel dinamico mercato dei semiconduttori, due colossi globali, ovvero Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. Ltd. (TSMC) e la sudcoreana Samsung Electronics, stanno valutando l'opportunità di costruire grandi fabbriche di microchip negli Emirati Arabi Uniti.

Gli Emirati Arabi Uniti stanno cercando di consolidarsi come uno degli attori principali nell'industria dei semiconduttori, dell'Intelligenza Artificiale e, in generale, delle tecnologie emergenti. Come riferiscono alcuni recenti rapporti del quotidiano statunitense WSJ, i dirigenti di TSMC e Samsung hanno recentemente visitato gli Emirati Arabi Uniti per discutere la fattibilità di nuovi progetti inerenti la nascita di fabbriche di chip, parlando di un complesso di impianti alla pari di alcune delle strutture più grandi e avanzate dell’azienda TSMC a Taiwan. Il nuovo investimento potrebbe avere un impatto notevole sull'economia e posizionare gli Emirati Arabi Uniti come un nuovo hub tecnologico globale. TSMC, il più grande produttore di chip al mondo, ha considerato la costruzione di complessi industriali che potrebbero competere con le sue strutture più avanzate a Taiwan, mentre, parallelamente, anche Samsung ha esplorato la possibilità di aprire nuove linee di produzione di chip negli Emirati. Sebbene il progetto sia ancora in una fase embrionale, questa mossa rappresenterebbe un cambiamento strategico per l'intero settore dei semiconduttori a livello globale.

Samsung Electronics

Il ruolo degli Emirati Arabi Uniti nello scenario tecnologico globale

La decisione di TSMC e Samsung di considerare gli Emirati Arabi Uniti per i loro nuovi impianti di produzione di chip non è casuale. Gli EAU, e in particolare Abu Dhabi, infatti, hanno intrapreso una ambiziosa strategia per diversificare la propria economia, spostando l'attenzione dalle risorse naturali, come il petrolio, verso settori più avanzati tecnologicamente, al punto che, negli ultimi anni, il Paese ha investito in diversi ambiti innovativi, tra cui la connettività, l'Intelligenza Artificiale, la produzione di alluminio e il settore energetico, cercando di diventare un punto di riferimento per la tecnologia e l'IA in tutto il Medio Oriente. Un elemento chiave di questa nuova strategia è rappresentato dal fondo sovrano di Abu Dhabi, Mubadala, che gestisce un portafoglio di investimenti stimato a circa 300 miliardi di dollari e che potrebbe essere uno dei principali finanziatori dei progetti di TSMC e Samsung, in linea con l'obiettivo di sviluppare un'industria tecnologica nazionale robusta. Se i piani di TSMC e Samsung dovessero andare avanti, con investimenti previsti di oltre 100 miliardi di dollari, gli EAU potrebbero diventare uno dei principali attori nell'industria globale dei semiconduttori, contribuendo ad una maggiore produzione mondiale di chip.

TSMC

Come si stanno evolvendo gli investimenti in IA e chip

L'interesse verso gli Emirati Arabi Uniti non si limita a TSMC e Samsung, anche altri protagonisti del settore tecnologico globale, come OpenAI, hanno dimostrato un forte interesse per la regione. Recenti rapporti indicano che Sam Altman, CEO di OpenAI, ha discusso con investitori degli EAU per esplorare progetti connessi alla produzione di chip ed allo sviluppo di tecnologie legate all'Intelligenza Artificiale. L'obiettivo potrebbe includere investimenti per diversi miliardi di dollari nei prossimi anni, destinati a costruire infrastrutture tecnologiche avanzate, come centri dati e reti IA. Non è un caso che i fondi sovrani abbiano già investito in importanti aziende del settore, tra cui la startup Anthropic e la stessa OpenAI. Inoltre, collaborazioni con giganti come Microsoft e BlackRock hanno aperto la strada ad altre iniziative per espandere ulteriormente la capacità tecnologica del Paese, con piani per la costruzione di data center e altre strutture all'avanguardia.

Il contesto e le sfide tecniche da affrontare

Nonostante il potenziale di crescita, ci sono ancora diversi ostacoli da superare, uno dei principali riguarda la gestione delle risorse naturali, in particolare di quelle idriche, dal momento che la produzione di chip richiede grandi quantità di acqua ultra-pura essenziale per il processo di lavaggio dei wafer di silicio, sui quali vengono incisi i circuiti microscopici. Gli Emirati Arabi Uniti, situati in una delle regioni più aride del mondo, dipendono in gran parte dalla desalinizzazione dell'acqua marina e questo processo richiede ulteriori trattamenti per produrre acqua sufficientemente pura per l'uso nella produzione di semiconduttori. Un altro aspetto da tenere a mente riguarda la disponibilità di manodopera specializzata e le competenze ingegneristiche di alto livello necessarie per la costruzione e la gestione di impianti avanzati per la produzione di chip. In tal senso, gli Emirati Arabi Uniti, pur avendo una forza lavoro qualificata in diversi settori, potrebbero incontrare difficoltà nel reclutare tecnici esperti in un settore così specifico, inoltre, l'assenza di una catena di approvvigionamento di semiconduttori già consolidata potrebbe rallentare il processo di sviluppo delle infrastrutture necessarie.

Dobbiamo poi considerare il contesto internazionale con le sue complesse dinamiche geopolitiche: l'industria dei semiconduttori è stata recentemente al centro di politiche di incentivazione governative in diverse regioni del mondo, negli Stati Uniti, ad esempio, il Chips Act del 2022 ha stanziato una somma di circa 39 miliardi di dollari in sussidi per la produzione di chip a livello nazionale, con ulteriori incentivi fiscali a disposizione delle aziende che scelgono di produrre localmente. Sulla stessa linea, anche l'Unione Europea, che ha messo in campo pacchetti di sostegno per attirare investimenti, coinvolgendo aziende come Intel e TSMC. Nel caso degli Emirati Arabi Uniti, le discussioni tra TSMC e Samsung ed i funzionari del governo statunitense, evidenziano preoccupazioni riguardanti il commercio con la Cina. Gli Stati Uniti, in particolare, potrebbero richiedere un certo livello di supervisione sulle fabbriche per controllare le esportazioni di chip avanzati destinati al mercato cinese che, allo stesso tempo, si rivela essere un importantissimo partner commerciale degli Emirati. E' chiaro quindi che tutti questi aspetti geopolitici potrebbero influenzare la velocità con la quale i progetti si concretizzeranno nel tempo. Se i piani di TSMC e Samsung dovessero prendere forma, gli Emirati potrebbero trasformarsi in un hub strategico per la produzione di chip, contribuendo a diversificare la loro economia ed a posizionarsi come leader tecnologico nella regione, una idea, questa, che viene ulteriormente rafforzata dalla forte attrazione esercitata dagli Emirati Arabi sugli investitori tecnologici, dimostrando la loro ambizione di svolgere un ruolo chiave nel futuro dell'innovazione globale.

Riferimenti

Exclusive | Chip Giants TSMC and Samsung Discuss Building Middle Eastern Megafactories - WSJ

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