Small Circuits Revival – Parte 4 (Automatic Gain Control)

Un Automatic Gain Control Circuit (AGC) è molto utile in molte applicazioni; un esempio è il rilevamento di segnali deboli.

Un'applicazione alla quale potresti pensare è un rilevatore di pipistrelli, in cui i suoni (ultrasonici) rilevati dal microfono vengono prima amplificati prima di spostarsi in un intervallo udibile dagli esseri umani. Che un simile AGC non debba essere complicato è dimostrato da questo circuito. È intuitivo utilizzare uno o più amplificatori operazionali, come illustrato nella Figura 1. Un amplificatore non invertente è costruito attorno a IC1A. Per il guadagno A1 vale quanto segue:

A1 = R4/(R2 + R3 || T1) + 1

D'altra parte, IC1B è configurato come amplificatore invertente: il guadagno A2 è dato da:

A2 = – R6/R5

Figura 1

Il "trucco" di questo circuito è nei due diodi D1 e D2; insieme ai condensatori C2 e C3 formano un circuito in cascata (duplicatore di tensione). Questi vengono utilizzati per generare una tensione di controllo dalla tensione di uscita di IC1B che viene successivamente utilizzata per controllare la quantità che JFET T1 conduce. Come è ben noto, un JFET è ottimo come resistore variabile. Il resistore R3 in parallelo al JFET può essere utilizzato per impostare il guadagno minimo per IC1A. Nel circuito come è abbozzato nella Figura 1, abbiamo usato un J113 per il JFET; i due diodi sono entrambi di tipo Schottky. Tuttavia, non è necessario che tu utilizzi esattamente le stesse parti; il circuito funzionerà anche con altri JFET e puoi anche usare diodi ordinari, come 1N4148, per D1 e D2. L'assemblaggio non è particolarmente critico: non è necessario un vero circuito stampato per cominciare, una breadboard funzionerà bene. Il circuito invita quindi alla sperimentazione! Nel numero di marzo e aprile 2020 di ElektorLabs Magazine abbiamo approfondito questo circuito piuttosto interessante.

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ARTICOLO ORIGINALE IN INGLESE AL LINK: Small Circuits Revival – Episode 4 | Elektor Magazine

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