Un’emergenza globale si sta affacciando alle soglie del 2020 da poco iniziato: il 2019-nCoV, più comunemente conosciuto come nuovo coronavirus, la cui diffusione è iniziata da alcune zone della Cina probabilmente già dalla metà di dicembre 2019 a partire da specie animali infette e del quale è stata resa nota la sequenza genomica. Si tratta di un ceppo che non è stato mai precedentemente identificato nell’essere umano ma che può trasmettersi anche tra esseri umani. A tal proposito l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato un report contenente le aree della Cina esposte a un maggiore rischio di contagio e verso le quali sono state predisposte misure di sicurezza e restrizioni.
I coronavirus rappresentano un’ampia famiglia di virus che sono causa di malattie, come può essere un comune raffreddore, la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS). Quella a cui stiamo assistendo è una situazione di emergenza globale ed in rapida evoluzione, che necessita di aggiornamenti periodici con dati che variano istante per istante. Al momento in Italia l’unica fonte ufficiale sul nuovo coronavirus è il sito predisposto dal Ministero della Salute: http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/homeNuovoCoronavirus.jsp. Un altro contributo degno di nota alla diffusione di una corretta informazione proviene dal sito Medical Facts di Roberto Burioni, anche se non specificatamente incentrato sul tema coronavirus.
Gli studi in corso
Al momento in cui viene scritto questo articolo, a seguito di studi effettuati, è risultato che il coronavirus è più vicino al virus dei pipistrelli che a quello dei serpenti. Secondo alcuni ricercatori, infatti, il virus che si sta rapidamente diffondendo in Cina appartiene alla stessa famiglia della SARS ed è più vicino a quello riscontrato nei pipistrelli. Un team di ricercatori guidati da Zheng-Li Shi presso l'Istituto di Virologia di Wuhan ha pubblicato un documento che descrive il virus in dettaglio, includendo un'immagine del virus che infetta le cellule.
Il nuovo virus, soprannominato nCoV-2019, appartiene quindi alla stessa famiglia della SARS, un coronavirus che fu causa di emergenza globale a partire dal 2003. Inoltre il virus nCoV-2019 utilizza lo stesso recettore per penetrare nelle cellule polmonari di una persona, secondo quanto scoperto dal team di ricercatori. L’epidemia ha avuto origine in un mercato di animali a Wuhan, una città di 11 milioni di abitanti e che le autorità cinesi hanno predisposto a mettere in quarantena. Dopo aver catturato la sequenza genetica del virus, i ricercatori lo hanno confrontato con grandi database genetici per vedere a quali altri virus o germi potesse somigliare. Il virus è già stato raccolto e decodificato da almeno 24 vittime a Wuhan, Shenzhen e in altre città della Cina. Anche l'Italia dà il suo contributo nella ricerca medica: grazie a un'equipe di medici e ricercatori dell'Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma, l'Italia, primo paese in Europa, è riuscita ad isolare il virus, contribuendo così a migliorare i metodi diagnostici.
Il virus nCoV-2019 può essere trasmesso dagli animali agli esseri umani, soprattutto nelle condizioni in cui gli animali selvatici sono venduti nei mercati alimentari, come accaduto a Wuhan. Un altro gruppo di studiosi cinesi ha affermato che il virus potrebbe provenire dai serpenti ma questa scoperta sembra essere già un clamoroso errore. La nuova analisi mostra, infatti, che la sua composizione genetica è identica per il 96% a quella di un coronavirus trovato nei pipistrelli. Si tratterebbe in ogni caso, quindi, di un salto di specie del virus. I pipistrelli, inoltre, sono stati anche l'ultima fonte di SARS, ritengono gli scienziati. Non sappiamo ancora quali saranno esattamente le ricadute di questa epidemia sull'economia della Cina, uno dei maggiori paesi all'avanguardia nelle tecnologie innovative, nell'elettronica, nelle energie rinnovabili e nell'automotive, ma lo scenario sembra non essere dei più rosei, vista la decisione da parte di note aziende automobilistiche e motociclistiche (BMW, Hyundai, Toyota, Honda e Volkswagen), di interrompere la produzione industriale negli stabilimenti cinesi.
Non resta che rimanere aggiornati sul tema, adottando le dovute precauzioni del caso ed evitando panico ed allarmismi fuorvianti.
Certo la situazione è grave, ci si chiede come mai le epidemie di influenza arrivino sempre dall’oriente, forse per quello che i popoli di quelle regioni son abituati a mangiare, Oppure come viene spiegato da alcuni studiosi , i virus potrebbero venire dallo spazio, le zone più a rischio sono le catene montuose dell’ Himalaya, che sono il punto più alto della terra e a contatto con l’atmosfera più alta, i germi attraverso il ghiaccio formatosi e poi disciolto nelle acque , contaminerebbe per prima i volatili che trasmetterebbero poi i virus con i loro spostamenti.
Questa è una teoria ancora non confermata.
A volte mi chiedo se i germi possano viaggiare nell’aria e contaminare le persone.
Spero che la ricerca scientifica farmaceutica riesca a trovare un vaccino efficace per tutti.
Evoluzione della specie, vale anche per i virus. La sfida per l’uomo è quella di ricercare l’antivirus nel più breve tempo possibile. L’elettronica, internet e la bravura dei medici sono le armi attuali. In poco tempo, in tutto il mondo, equipe di ricercatori stanno cercando il giusto antivirus per n-Cov2019.
Le ricadute nel mondo dell’elettronica si stanno già verificando: personalmente non sono in grado di dare tempistiche su nuovi progetti; non abbiamo nemmeno risposte sui costi di progetto quando i PCB sono prodotti in Cina; terminati i magazzini di componenti, dovremo attendere la riapertura delle fabbriche cinesi più qualche giorno di assestamento. Fino ad oggi niente panico, ma se la situazione attuale dovesse durare tutto il mese di febbraio, considerando anche i tempi aggiuntivi subiti dal capodanno cinese, le difficoltà saranno elevate.
Sono felice di constatare che anche questo tipo di articoli interessa la nostra community. Non era facile trattare questo argomento, del resto la domanda che ci siamo fatti era proprio: serve un altro articolo sul coronavirus?
Poi abbiamo iniziato a vedere ripercussioni anche nel settore elettronico, che ha elevato a potenza i disagi nella distribuzioni elettronica relativi al capodanno cinese. Inoltre, ci chiedete spesso di tenere viva la categoria Scienza e Tecnologia e quindi abbiamo deciso di trattare l’argomento.
Come potete verificare però non è il solito articolo allarmistico e cronologico, ma una visione più tecnica basata su link a documenti ufficiali, che riportiamo.
Sarà necessario un pò di tempo per poter quantificare le conseguenze dell’epidemia in Cina sul mercato dell’elettronica, la chiusura delle multinazionali automotive è abbastanza recente e probabilmente mancano i dati necessari per poter stilare report sulla produzione ed esportazione dei componenti elettronici.
In una serie di trasmissione radiofoniche, in cui gli autori hanno raccontato di tutte le grandi pandemie che si sono succedute nei secoli sul nostro pianeta,
Partendo da quelle di cui si ha racconti scritti come la febbre tifoide durante la guerra del Peloponneso, 430 a.C., passando ai vari casi di Peste Nera, a partire dal 1300 di cui parlerà anche Manzoni nei Promessi Sposi, continuando con le pandemie di colera, senza parlare della grande influenza spagnola che colpi tutto il pianeta tra il 1918-1919. che sembra uccise più 25 milioni di persone
Fortunatamente l’umanità è sempre riuscita a salvarsi e credo che anche questa volta riuscirà nell’impresa.
Per cui se ci saranno dei ritardi di consegne di materiale, credo che passino in secondo piano rispetto al fatto di salvare le popolazioni colpite dal virus.
Condivido in toto il tuo pensiero @Adriano Gandolfo. Le ricerche in corso fanno ben sperare in una cura che possa contenere la diffusione dell’epidemia che, a quanto pare, ha un fattore di contagio superiore a quello della sars. Tutto è in continua evoluzione ed è difficile (almeno per ora) come si suol dire “tirare le somme”. Un ‘epidemia virale, per quanto complicata da gestire, vedrà sempre una risoluzione in positivo. Sarei molto più preoccupata se al posto di un virus ci fosse un batterio killer, probabilmente in questo caso il tutto si complicherebbe, soprattutto a causa dell’antibiotico resistenza.
Mi giunge la notizia che l’MWC di Barcellona non si terrà a causa del coronavirus.
https://www.mwcbarcelona.com/
Invece l’Embedded World di Norimberga (circa nello stesso periodo) si terrà normalmente, l’organizzazione ha dettato soltanto delle lineeguida per i visitatori, che poi sono quelle classiche di igiene anti-influenza.
https://www.embedded-world.de/en/exhibition-info/current-information
Sarebbe interessante andare più a fondo sulle relative motivazioni, sperando che non sia solo un mero fatto economico (sponsor importanti hanno rinunciato a Barcellona).
E intanto molte aziende italiane soffrono di shortage di componenti elettronici dalla Cina….
Sembra che i ricercatori abbiano già preparato il vaccino, è stato preso un virus del raffreddore ed è stato inserita una proteina per eliminare il 2019-nCoV. Adesso devono partire le sperimentazioni sull’uomo. Per il momento questa epidemia è la cosa che ci deve preoccupare di più, ma se oggi dipendiamo dalla Cina per il mercato dei componenti è colpa nostra perché in passato non abbiamo saputo investire in formazione scolastica e tecnologie, lasciando che i paesi orientali ci superassero di gran lunga nell’industria dei componenti elettronici e anche in altri settori.
Io penso che i virus giungano dall’oriente per il fatto che si cibano degli più strani animali, per di più mangiandoli crudi.
Concordo pienamente con Tony21. In campo tecnologico la Cina ha fatto balzi da gigante negli ultimi decenni (basti solo pensare alle marche di smartphone) è verissimo, ma nel contempo l’Italia ha lasciato (sì, proprio “lasciato”) che si perdesse molto del suo know-how in questo campo, con le conseguenze che a tutt’oggi sono evidenti. Il coronavirus ha reso palpabile questa evidenza.
Mi dispiace per la Cina, ma questo evento epidemico potrebbe avere un risvolto per il mercato Italiano, vista la difficoltà della Cina a produrre le quantità richieste, solo che le industrie italiane potrebbero essere non preparate. A questo punto il governo dovrebbe dare un aiuto a queste industrie per rilanciare l’economia italiana, comunque è sempre un problema da porre in secondo piano, il primo deve essere quello di risolvere questo pericolo che incombe l’umanità intera. Al TG1 hanno detto che in Cina sono state guarite 2 persone infettate iniettando loro il plasma, contenente gli anticorpi, prelevato a una persona che si era guarita. Non capisco perché non è stato fatto prima, infatti in questi casi è la prima cosa che si dovrebbe fare per limitare il contagio e persino debellare il virus. Perché perdere tempo prezioso per produrre il vaccino in laboratorio per poi aspettare un lungo tempo per la sperimentazione? Non dico che non bisogna fare le ricerche, ma che le cose dovrebbero camminare in parallelo.
A parte tutto i commenti, la critica principale verso la Cina, sta nel fatto di aver dato in ritardo la notizia di persone infette, perché hanno sottovalutato l’evento microbico. Ora tutti il pianeta è in grave pericolo contagio. Si hanno continue notizie di probabili persone infette che non riescono ancora a rintracciare, che sono come mine vaganti.
Come non bastasse oltre il danno anche la beffa, l’economia ne paga le conseguenze, inoltre come anche voi tutti segnale la mancanza di componenti sia elettronici che anche materie prime come per il settore auto, che già avvertono i primi disagi di produzione. Di quest’ultima problematica, e stata una scelta ergonomica, comprare sul mercato cinese perché i prodotti sono più economico in tutti i settori auto comprese. Ora ci lamentiamo? Mi pare che in po’tutti vanno a comprare in Cina, in questo momento però bisogna prima sperare di uscirne vivi.
Sono curioso di vedere, mano a mano che continua a sciogliersi il permafrost, cosa ci attende nel futuro. Quanti simil antrace ci saranno sepolti?
Le previsioni dell’impatto del CoronaVirus sull’economia mondiale sono ancora parecchio contrastanti. C’è chi prevede effetti globali molto pesanti e chi invece è molto più cauto. Questo ovviamente aumenta la confusione generale e l’incertezza resterà fino a quando non sarà stata sintetizzata una cura certa.
Certo Alessandro, non è uno scenario facile da delineare, i punti di vista possono essere contrastanti, almeno finchè non vengono stilati dei rapporti con dati certi. I primi report con i dati degli effetti sull’economia cinese cominciano a delinearsi, come avevamo anticipato.
Caro Alfredo, a dire il vero io tanta curiosità non c’è la metterei, sarebbe meglio poter seppellire tutto ciò per sempre, sono cose per le quali c’è solo da aspettarsi il peggio, e la storia ci ha insegnato tanto!
Per cui per noi e i nostri figli, meglio che tutto finisca in una bolla di sapone, anche se purtroppo non sarà così.
Al TG1 hanno fatto vedere un’industria italiana che produce circuiti stampati che si è organizzata, facendo i turni di notte, per sopperire alle richieste. Questo potrebbe essere l’inizio d un risvolto per l’economia italiana. Speriamo che questo virus venga debellato, altrimenti non c’è ne facciamo nulla dell’economia.
Già! La tanto sospirata economia, tutto gira intorno a questa fatidica parola, poi basta un virus come questo e salta tutto.
L’importante più dell’economia è che tutto finisca quanto prima che si arrivi al peggio.
…e intanto, notizia di oggi, è arrivato anche da noi in Italia. E l’economia in campo tecnologico .. beh ne risentirà eccome: https://www.agi.it/economia/news/2020-02-18/coronavirus-conseguenze-smartphone-5g-7119916/
Veramente la notizia di oggi è ancora più disarmante, ben 14 casi in provincia di Lodi, la quale già deserta come in Cina. Tutte le attività ferme, tutto chiuso. Sbaglio o si parlava di economia?
Come dice il buon Bonolis avanti un’altro.
La diffusione dell’epidemia è schematizzabile con un modello matematico (un sistema di equazioni differenzali, non lineare). In funzione di alcuni parametri del modello si può dire che l’epidemia è come un sistema instabile e quanto si sta mettendo in atto (soprattuto in Cina e poi da noi) è un tentativo di stabilizzazione mediante un’azione di controllo esterno di un sistema instabile. In altre parole, se lasciata in evoluzione libera,cioè senza alcuna misura di contenimento non potrebbe estinguersi da sola ma si diffonderebbe senza limiti.
Ma con l’elettronica non possiamo fare niente per distruggere questo corona virus? Ad esempio, se non sopravvive a temperature sopra i 32 gradi, il vapore dovrebbe essere un ottimo disinfettante, perché allora non realizziamo un vaporizzatore tascabile da portare ovunque per disinfettare tutto ciò che dobbiamo toccare? Oppure un mini generatore di raggi UV a led? Perché non vengono usate queste tecnologie per disinfettare gli ambienti vista la scarsità di disinfettanti? Ma io mi pongo un’altra domanda: se il corona virus no resiste alla temperatura di 32 gradi perché dicono di lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone? Non basterebbe lavarsi le mani con acqua calda per distruggere il virus?
Caro Tony, acqua calda o fredda che sia, quello che è importante e l’igiene, ovviante il salone e un buon sistema e magari con una passata di alcol non guasterebbe, il problema più grave, e che le basi elementari dell’igiene non viene rispettata da tutti, basta osservare che nei bagni pubblici la maggioranza delle persone, non si lavano le mani; ho detto tutto!
Chiedo scusa; era sapone non salone 🙂