Nasce il supercomputer italiano per la ricerca sulla fusione nucleare e l’energia pulita

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Scoperto in Italia un nuovo motore digitale per la fusione nucleare, capace di simulare il comportamento del plasma e accelerare lo sviluppo dei reattori del futuro. Un’infrastruttura in grado di dare una svolta al ruolo europeo nella transizione energetica globale.

Il supercomputer Pitagora si è subito affermato come una delle piattaforme tecnologiche più avanzate d’Europa nel settore dell’energia da fusione nucleare, configurandosi come un’infrastruttura strategica per la simulazione scientifica ad alte prestazioni. L’installazione è avvenuta presso il centro di supercalcolo di Cineca a Casalecchio di Reno, durante un’inaugurazione che ha visto la partecipazione istituzionale di Anna Maria Bernini e Gilberto Pichetto Fratin, a testimonianza della rilevanza nazionale del progetto. Il sistema è stato finanziato dal consorzio europeo EUROfusion ed è gestito congiuntamente da Cineca ed ENEA, con l’obiettivo di supportare la progettazione dei futuri reattori sperimentali.

Dal punto di vista tecnico, Pitagora opera ad una potenza di calcolo nominale di 27 petaflop al secondo ed è stato progettato per simulare in modo altamente accurato la dinamica del plasma e l’interazione dei materiali sotto condizioni estreme. Le attività di calcolo risultano determinanti per la validazione dei dati provenienti dal progetto internazionale ITER e per la progettazione concettuale della futura centrale dimostrativa DEMO, considerata il passaggio intermedio verso lo sfruttamento industriale della fusione.

L’architettura hardware è stata fornita da Lenovo, che ha implementato oltre un migliaio di server interconnessi con 670 unità GPU NVIDIA H100 attraverso reti InfiniBand NDR, per un totale di circa 260.000 core e uno storage da 20 petabyte.

Particolare attenzione è stata posta sull’efficienza energetica grazie alla tecnologia di raffreddamento diretto a liquido Lenovo Neptune, capace di dissipare fino al 97% del calore generato e di mantenere un valore di PUE prossimo a 1,1, parametro considerato di riferimento nei data center di nuova generazione.

Pitagora è stato interpretato come un simbolo dell’impegno industriale a favore della ricerca scientifica, in quanto il calcolo ad alte prestazioni viene ritenuto uno strumento imprescindibile per affrontare le sfide più complesse della scienza moderna. Nel contesto internazionale, Pitagora si colloca in una competizione globale che coinvolge Stati Uniti, Regno Unito e Giappone, dove la simulazione numerica avanzata rappresenta il fattore chiave per il controllo del plasma a temperature superiori ai 100 milioni di gradi. Grazie ad una capacità che supera i 27 PFlop/s e ad un potenziale di oltre 1,3 exaflop in ambito di Intelligenza Artificiale, il sistema bolognese viene oggi considerato uno dei pilastri del supercalcolo europeo applicato alla fusione e alla produzione di energia pulita a emissioni zero.

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