
L'astro nascente di Intel arriva inatteso ma si prepara a buttarsi nella mischia fin da subito. Galileo, la nuova scheda del colosso dell'informatica, prova a tendere una mano a tutti gli amanti di Arduino, della filosofia dei maker e del do-it-yourself. Vediamo insieme di che cosa si tratta e se stiamo parlando di una scheda davvero promettente, che mettiamo in omaggio per i nostri abbonati.
La Maker Faire di Roma di qualche settimana fa ha regalato al suo pubblico diverse novità interessanti. Tanti modelli diversi di stampanti 3D, progetti di nuove schede, improvvisazioni musicali e tanto altro.
Uno degli eventi che ha focalizzato l'attenzione di tutti è stato l'annuncio della nuova scheda di sviluppo Galileo firmata Intel. Si tratta del suo primo prodotto basato sul processore Quark con consumi estremamente contenuti (come vedremo meglio più avanti analizzandolo tecnicamente) e che cerca di farsi largo e guadagnare i consensi dell'intera comunità di makers, hobbisti, appassionati, studenti e, perché no, strizzare anche un po' l'occhio al mondo delle startup, tutti i soggetti che hanno modificato l'approccio allo sviluppo sia dell'hardware sia del software relativi ad un intero progetto calandolo nell'ottica della condivisione e dell'Open Source.
Non è il primo intervento di questo tipo, anche la scheda di cui stiamo trattando approfonditamente nel nostro corso di programmazione su ARM Cortex-M0+, la FRDM-KL46Z punta a quel target ed offre tante possibilità partendo da un hardware piuttosto simile. Adesso vedremo se le caratteristiche sono anche simili, vi anticipiamo di no, ma il punto è: tutte e due queste schede, ma certamente non si tratta delle uniche, fanno la stessa cosa: garantire la compatibilità totale con Arduino. La prima, quella di cui ci stiamo occupando, "soltanto" nel pinout mentre questa si spinge oltre.
Intel ha annunciato al pubblico che si tratta di un vero e proprio computer senza case, basato sul processore Intel Quark X1000 perché è indirizzata a tutti coloro che si occupano di costruire robot, droni, dispositivi di controllo, media center ed applicazioni PC.
Lo vedremo meglio più avanti ma l'equipaggiamento a bordo prevede un System on a Chip a 32-bit Quark SoC con frequenza pari a 400 MHz e basato sul set di istruzioni Pentium x86. La scheda supporta completamente Linux e l’ambiente di sviluppo Arduino. Risulta, però, più completa di Arduino, e questo fattore penserà molto del nostro bilancio, dal momento che supporta anche interfacce di rete e trasferimento dati come PCI-Express, Ethernet e USB 2.0.
Se da un lato una nuova scheda sulla quale poter mettere le mani è sempre un fatto positivo, specie se si parte dal movimento dei makers, non v'è dubbio che c'è un certo scetticismo dal momento che è strana questa apertura di Intel a questo mondo che fino a questo momento, come quasi tutte le grandi aziende, aveva pressochè ignorato. Il lavoro di gruppo, l'etica dell'Open Source e della condivisione sono tutte cose che questa, come tante altre aziende, hanno sempre visto con qualche riluttanza e questo i makers lo sanno.
Tuttavia proprio la partnership con Arduino dovrebbe contribuire a fugare ogni dubbio.
Certo, un partner come Intel per una comunità come questa è sicuramente una gran cosa ma c'è sempre la paura che la grande azienda possa semplicemente sfruttare ciò che il mondo della creatività e dell'entusiasmo hanno da offrire. Questa paura non è immotivata, tutti abbiamo il ricordo chiaro in mente della politica di espansione portata avanti da una certa azienda di Redmond negli anni 90 ed il movimento dei makers oggi, diciamocelo chiaramente, rappresenta una fonte particolarmente ricca alla quale attingere e tutto quello di cui non ha bisogno un movimento come questo è che un lupo sappia ben travestirsi da pecora.
Contenuto della confezione
Nella foto si vede abbastanza bene ma ne parliamo in questo paragrafo dedicato. All'interno della confezione troverete:
- la scheda;
- una cartolina di presentazione (che al contempo funge da Quick Starter Guide);
- the Obligatory Legal Notice;
- il trasformatore AC-DC;
- un cavo USB - microUSB;
- sostegni e viti di montaggio (4x);
- un gadget targato intel.
La scheda più da vicino
Andiamo a vedere più nel dettaglio che cosa offre Intel quando si mettono le mani sulla sua piattaform per capire concretamente di che cosa stiamo parlando.
Partiamo, naturalmente, dal microcontrollore: si tratta di un Quark SoC X1000 Application Processor, un processore classe Pentium a 32-bit.
Ed ecco le caratteristiche complete:
- Processore Pentium a 400MHz 32-bit;
- 512 kB di SRAM on-die embedded;
- semplicità di programmazione: Single thread, single core, constant speed;
- CPU ACPI compatible;
- RTC integrato con batteria a bottone a 3 V opzionale;
- connettore Ethernet 10/100;
- Full PCI Express* mini-card slot, con supporto per PCIe 2.0 (funziona con half mini-PCIe cards dotate di adattatore esterno);
- connettore USB 2.0 Host con supporto fino a 128 end points;
- connettore USB Device connector (per la programmazione);
- JTAG header 10-pin per debug;
- Reboot button per il processore, con funzione di reset per sketches e shields.
Opzioni di storage:
- 8 MByte Legacy SPI Flash (default) - preferita per firmware (o bootloader);
- tra 256 kB e 512 kB dedicati agli sketch;
- 512 kB di SRAM di default;
- 256 MB di DRAM embedded abilitati (di default) dal firmware;
- micro SD opzionale (max 32 GB);
- EEPROM da 11 kB programmabile tramite opportuna libreria.
Si tratta del primo esperimento di Intel pin-compatible con Arduino ed è compatibile con la versione UNO R3: i pin digitali sono numerati da 0 a 13 (e sono adiacenti ad AREF e GND), gli ingressi analogici da 0 a 5, il power header e così via dicendo sono tutti nella stessa posizione. Per chi non lo sapesse, peraltro, questa disposizione prende il nome di Arduino 1.0 pinout.
Galileo è stato progettato per supportare tutti i shield che operano con tensioni pari a 3.3 V e 5 V; in questo modo la compatibilità è pressoché totale anche con Arduino 2. Il core lavora a 3.3 V ciò nondimeno un jumper abilita la traslazione di livello sino a 5 V per tutti i pin.
La compatibilità non è soltanto nella disposizione del pinout ma è anche software, come avevamo accennato in precedenza. Grazie al semplice ambiente di sviluppo Arduino che tutti ormai conosciamo benissimo sarà possibile comunicare con la scheda il che rende l'utilizzabilità dall'inizio delle "operazioni "molto semplice per tutti. Inoltre la scheda contiene una serie di predisposizioni per connessioni assai comuni: mini-PCI Express, 100Mb Ethernet, micro-SD, RS-232, USB Host e Client.
Per quanto riguarda la compatibilità, abbiamo annunciato che si tratta di un supporto completo ed effettivamente è così perché abbiamo 14 input/output digitali, di cui 6 possono essere utilizzati per uscite Pulse Width Modulation (PWM). Ciascuno dei 14 pin digitali su Galileo può essere utilizzato sia come input sia come output grazie alla specifica tramite funzioni pinMode(), digitalWrite() e digitalRead(). Tutti, come detto in precedenza, possono operare sia a 3.3 sia a 5 V, a seconda della posizione del jumper dedicato. Ciascuno di questi può erogare al massimo 10 mA ed assorbire un massimo di 25 mA dal momento che i resistori interni di pull-up (che per default sono disabilitati) sono rispettivamente da 5.6 k e da 10 k.
Per gli ingressi analogici (A0 - A5) esiste il convertitore predisposto AD7298; ciascuno di questi propone segnali con una risoluzione pari a 12 bit, ovvero 4096 valori differenti.
I2C bus, TWI: SDA ed SCL.
TWI: i pin A4 (SDA) e A5 (SCL) (supporto tramite libreria Wire).
SPI: di base lavora ad una frequenza di 4 MHz ed è programmabile fino a 25.
Un'osservazione: Galileo ha un controller SPI nativo il che vuol dire che gira sempre come un master. Questo vuol dire che non potrà mai lavorare come slave di un altro dispositivo tranne nel caso di connessione USB Client.
UART (serial port): digital pins 0 (RX) e 1 (TX).
ICSP (SPI): un header a 6 pin in-circuit (ICSP) è predisposto proprio per il collegamento a shield esistenti. Questi pin supportano le comunicazioni SPI tramite apposita libreria.
VIN: è la tensione d'ingresso alla scheda quando si utilizza l'alimentazione esterna. È possibile l'alimentazione diretta attraverso questo pin ma bisogna tenere a mente che deve essere una tensione regolata pari a 5 V altrimenti è possibile che la scheda rimanga danneggiata oppure che operi in maniera non corretta.
5V output pin: si tratta di quello che permette di alimentare carichi esterni alla medesima tensione grazie all'alimentazione esterna oppure a quella USB. La massima corrente erogata è pari a 800 mA. Anche nel caso dell'output pin a 3.3 V la corrente massima erogata è la stessa.
GND: non ha davvero bisogno di presentazioni.
IOREF: questo pin permette ad uno shield connesso con opportuna configurazione di adattarsi alla tensione fornita dalla scheda. La tensione su questo pin è controllata da un jumper predisposto sulla scheda.
RESET button: semplicemente irrinunciabile.
AREF: è inutilizzato su Galileo ed infatti non è supportato per portare un riferimento di tensione esterno ai pin analogici di ingresso. Altro punto importante è che su Galileo non è possibile cambiare i range di AREF utilizzando la funzione analogReference().
Alimentazione
Lo abbiamo detto diverse volte ed anche questa va a confermarlo: la scheda è molto simile all'Arduino sotto diversi punti di vista in particolare rispetto all'alimentazione ed alla compatibilità con le shield. A differenza di Arduino, però, l'azienda fornisce un trasformatore AC-to-DC già all'interno della confezione con un cavo coassiale da 2.1mm. Per quanto riguarda l'output di potenza raccomandato si parla di 5 V e fino a 3 A. Il che vuol dire una potenza teorica massima di 15 W.
5 V resta il limite massimo di tensione d'ingresso accettata.
Anche per quanto riguarda la corrente continua complessiva su tutti i pin sussiste una limitazione, pari ad 80 mA.
Come abbiamo visto, 800 mA rappresenta il limite per la corrente d'uscita per i pin 5 V e 3.3 V.
Comunicazioni
Galileo gode di una serie di possibilità diverse per effettuare comunicazioni con un computer, altri microcontrollori, Arduino stesso e così via dicendo. Abbiamo UART TTL (5V/3.3V) per le comunicazioni seriali, una seconda UART con supporto RS232 connesso tramite un jack da 3,5 mm.
Come sappiamo esiste l'interfaccia USB che permette comunicazioni seriali (visualizzabili tramite Serial Monitor o altre applicazioni predisposte).
Inoltre Galileo potrebbe anche comportarsi come un mouse oppure una tastiera USB una volta attaccato al computer e per utilizzare queste caratteristiche esistono librerie predisposte già disponibili on-line.
Galileo è dotato di uno slot mini PCI Express (mPCIe), il che gli permette di essere espandibile in tutti i modi che questo genere di connettore ha visto impiegato finora tra cui per esempio funzionalità video, moduli Wi-Fi, Bluetooth, connettività cellulari e tanti altri ancora. Naturalmente tutto questo tramite apposite librerie.
Senza contare che è abbastanza ben visibile sulla scheda il connettore Ethernet RJ45 che gli consente di essere subito on-line su ogni genere di rete via cavo. Naturalmente sono necessari un indirizzo IP ed un MAC.
Programmazione
Per quanto riguarda la programmazione, come abbiamo accennato in precedenza, la scheda può essere programmata tramite il software di Arduino e quando si è pronti per effettuare l'upload dello sketch sulla scheda sarà sufficiente selezionare la porta corretta e la scheda "Intel Galileo" all'interno dell'elenco.
Quando la scheda si avvia è possibile che si verifichino due circostanze: lo sketch è presente e caricato oppure non lo è. Nel primo caso, naturalmente, verrà eseguito automaticamente mentre nel secondo caso la scheda rimarrà in attesa della programmazione proveniente dall'IDE.
Se lo sketch è in esecuzione, è possibile effettuare l'upload di un'altra versione oppure di un altro programma completamente diverso anche senza aver premuto il pulsante di RESET. L'esecuzione del programma in corso verrà interrotta e come siamo abituati a vedere in Arduino, dopo qualche istante, inizierà l'esecuzione del nuovo programma.
Pin di OUTPUT
Come abbiamo detto, la funzione di ciascun pin dipende dalla configurazione è questa avviene tramite l'utilizzo di pinMode(); quando sono configurati come output, l'impedenza d'uscita è nello stato basso. Su Galileo, quando la configurazione di questo tipo, è possibile utilizzare l'I/O Expander tramite I2C. Tutti i pin disponibili sulla scheda possono essere configurati anche solo come uscite.
In questo caso, i pin possono fornire una corrente positiva in uscita non superiore a 10 mA e ne possono assorbire massimo 25. La capacità di assorbimento in corrente per ciascun pin è soggetta ad un limite complessivo massimo di 200 mA.
Galileo Jumper Configuration
Ci sono sulla scheda complessivamente tre differenti jumper che vengono utilizzati per variare la configurazione sulla board.
IOREF permette a Galileo di supportare sia gli shield che funzionano a 3.3 sia quelli a 5 V, esattamente come vi avevamo accennato in precedenza. Quando il jumper è connesso a 5V, la compatibilità si ha con il medesimo valore. L'intervallo di ingresso dei pin analogici viene anche controllato dal jumper IOREF e non deve superare per alcun motivo l'intervallo operativo. Ad ogni modo, la risoluzione resta quella legata alla conversione a 10 bit per cui stiamo parlando di un valore minimo risolubile pari a 5 V/1024 = 0.0049V (4.9mV) per unit.
Il jumper I2C Address serve ad evitare che ci siano conflitti tra l'indirizzo Slave della scheda I/O expander è quello del dispositivo esterno; J2 può essere utilizzato per effettuare una variazione dell'indirizzo sui dispositivi a bordo. Se è connesso al pin 1 (indicato con un triangolo), l'indirizzo a 7 bit dell'I/O Expander è pari a 0100001 è quello della EEPROM, invece, 1010001. Se si cambia la posizione, gli indirizzi diventano, rispettivamente, 0100000 e 1010000.
VIN può essere utilizzato per fornire 5 V dall'alimentatore regolato connesso al power jack a ciascuno shield o dispositivo connesso. Se c'è la necessità di un'alimentazione superiore a questo valore, la connessione tramite VIN deve essere interrotta per evitare di danneggiare la scheda.
Esistono anche funzionalità di Reset automatico, ovvero via software, che cioè non richiedono la fisica pressione del pulsante; Galileo è progettato in modo tale da permettere che ci sia il reset software alla connessione con computer. Vengono utilizzati i segnali USB CDC-ACM con funzione di controllo della transizione della scheda Galileo da run-time a modalità bootloader. Il software Arduino utilizzerà sempre questa possibilità per effettuare l'upload del codice ogni volta che utilizzeremo la funzione di upload.
Alla fine di questo articolo troverete una serie di riferimenti per approfondire tutto quello che vi abbiamo detto fino a questo momento: la pagina ufficiale della scheda, il suo datasheet, e così via dicendo.
Troverete anche un interessante riferimento alla comunità: sarà questo il vero motore di questa scheda. Se saprà conquistarsi il pubblico, se saprà dimostrarsi utile e se ci saranno tante persone desiderose di metterci le mani sopra e di imparare a lavorarci, avrà successo, sarà popolare e questa pagina dimostrerà quanto. Tenetela d'occhio se volete veramente sapere quanto Galileo vale agli occhi della comunità dei makers.
Galileo e l'Università
Quanto Arduino sia stata pervasiva all'interno delle nostre scuole e delle nostre università probabilmente è cosa difficile da stimare. Temi d'anno piuttosto che tesine piuttosto che lavori veri e propri, progetti, prototipi di vario tipo, tutto è stato realizzato in numeri più o meno grandi e talvolta le luci della ribalta non hanno dato il giusto peso al lavoro di tanti. Ecco per quale motivo e con quale pensiero in testa, Intel è partita subito in quarta proprio in questa direzione.
Sapendo che tipicamente i makers sono ragazzi giovani, studenti dei licei oppure giovani che sono appena arrivati all'università, che forse hanno un po' di tempo libero e che comunque se ce l'hanno decidono di indirizzarlo verso un progetto piuttosto che verso una prova fatta con una scheda, Galileo sarà donato in 1000 università di tutto il mondo nel prossimo anno mezzo. Saranno 50.000 le schede che verranno consegnate e così gli studenti potranno almeno vederne una in aula, studiarlo a turno e così via dicendo. Esiste un accordo di collaborazione tra Intel e l'Univesità La Sapienza di Roma, che alla Maker Faire era presente eccome! Ci auguriamo che questo voglia dire che l'attenzione verso l'università italiana sia alta e che siano tanti i poli beneficiari di questa campagna promozionale.
Tiriamo le somme
Vi sarete certamente fatti un'idea vostra di quello che questa scheda rappresenta sia per noi sia, potenzialmente, per la comunità.
Da quello che abbiamo visto sostanzialmente a questo pc manca davvero solo di avere già disponibile a bordo la funzionalità del video il che è un gran peccato perché se una scheda del genere prova a lanciare l'assalto anche al mondo di Raspeberry Pi, serve che almeno abbia la possibilità di fare tutto quello che quella scheda fa magari anche un po' meglio. Il grande nome dell'azienda che sta dietro, almeno in teoria, dovrebbe essere sufficiente a fare il resto.
La valutazione comunque va fatta in maniera complessiva e c'è da dire che questa scheda risulta più dotata di quanto non lo siano tante altre concorrenti.
In particolare sul prezzo l'annuncio è stato un po' ambiguo nel senso che si è parlato di $ 60 ma si è anche vociferato molto di 40. Dal momento che Arduino UNO viene venduto intorno ai € 20 e che per raggiungere a questa piattaforma la funzionalità di connessione alla rete e di memoria esterna grazie alla microSD servirebbe comunque almeno uno shield aggiuntivo, il prezzo sembra tutto sommato abbastanza basso.
Inoltre, Raspberry Pi è già in grado di far vedere video 1080p senza sbavature ed ha un costo che resta competitivo, oltre che una CPU che con un lieve overclock lavora ad una frequenza semplicemente doppia rispetto a Galileo.
Insomma, se Raspberry Pi è lo sfidante, Intel ha già perso, a meno che l'azienda non punti a partire in perdita per aprire una serie di schede più performanti.
Voci di corridoio, infatti, parlano proprio di questo cioè di un esperimento che verrà portato avanti scalando verso l'alto le proprietà dei processori ottenendo schede più adatte ad applicazioni anche più professionali.
Ma per il momento questi sono soltanto rumors, per l'appunto.
Nel frattempo, non ci resta che metterlo alla prova.
Avviso agli utenti del blog: il mini Contest a tema è aperto!
Ed ora, una notizia di per tutti i lettori del nostro blog e di EOS-Book: alla Maker Faire Rome noi di Elettronica Open Source siamo stati beneficiari di una scheda Galileo; è nostra, è qui. Ed è disponibile per voi.
Ne vorremmo poter distribuire mille ma visto che ne abbiamo solo una, apriamo un mini contest tra tutti i nostri utenti: utilizzate i commenti per proporre la vostra applicazione, che uso ne fareste... il vostro progetto, insomma!
La migliore, più creativa, più interessante, più innovativa e più REALISTICA proposta sarà selezionata dallo staff ed il fortunato utente riceverà la scheda per poterci lavorare.
NB: l'iniziativa è valida solo per gli abbonati. ABBONATI ORA oppure COLLABORA per avere un abbonamento omaggio.
Pronti? VIA!
Se avete bisogno di riferimenti per approfondire quello che abbiamo trattato, eccone alcuni:
Galileo
Arduino - Galileo
Documentazione
Community
Software Download

La mia prima impressione è stata che Intel abbia perso un’occasione importante non integrando il video (SOC con GPU) come invece ha fatto Raspberry PI. Avrebbe potuto colmare le lacune del RasPI (cross-platform e compatibilità Arduino) e quelle di Arduino (no video, no OS etc.)
Poi però riflettendo bene su tutta l’operazione, direi che alla fine può considerarsi una strategia di marketing, tanto è vero che in concomitanza è stato annunciato anche Arduino Tre con il Sitara della TI (ARM Cortex A8 con GPU).
Insomma sembra che ogni silincon vendor voglia la sua scheda Arduino, chi sarà il prossimo?
Quanto dura il contest?
Non è un vero e proprio contest, abbiamo qui disponibile la Galileo e volevamo fare un omaggio agli abbonati,
vediamo le idee che arrivano nei commenti, poi decidiamo a chi assegnarla.
Sicuramente interessante, però a prima vista (ancora non ho letto a fondo l’articolo) sembra una via di mezzo tra arduino e un pc e non una simbiosi.
[PrecisinoMode 😛 ON]
Il link Software Download è mal formato (nel suo interno contiene anche il link per il datasheet).
Software Download: https://downloadcenter.intel.com/Detail_Desc.aspx?DwnldID=23171
Datasheet della scheda: https://communities.intel.com/servlet/JiveServlet/downloadBody/21835-102-3-25130/Galileo_Datasheet_329681_002_.pdf
[PrecisinoMode 😛 OFF]
Articolo interessante, beh è chiaro che Intel si è accorta di questa “torta”, quindi delle sue potenzialità e ne vuole anche lei una fetta.
A guardarla questa board sembrava non avesse niente di particolare, ormai sul mercato si trovano decine e decine di cloni di Arduino, ma grazie a questo articolo ora ne colgo meglio le differenze e le particolarità.
Un altro motivo può essere quello di far conoscere l’intel Quark soc x1000, se è vero che Arduino è solo una piattaforma di prototipazione, allora i progetti nati dall’uso della Intel Galileo potrebbero adottare questo tipo processore.
Arduino, da un lato lusingata dall’attenzione di questo colosso dall’altro intimorita, contatta la Texas Instruments e beagleboard foundation e in soli 3 minuti: BeagleBoneBlack+ArduinoUno=ArduinoTRE!! 😀
Ottima segnalazione!
Errore mio nella stesura. 🙂
Sicuramente interessante questa board di Intel. Non ho ancora avuto modo di provare Arduino, conto di prendere un kit quanto prima, ma sarebbe interessante provare anche questa nuova board. Sono interessato per due motivi in quanto ho in mente due progetti DIY: vorrei provare a costruire una stampante 3D completamente con materiali di riciclo, spendendo il meno possibile per poter avvicinare molti a questo mondo e far capire loro che si può fare anche low cost e con risorse modificabili liberamente e a seconda delle necessità. Inoltre, essendo un biotecnologo, sarei anche interessato a costruire una PCR open source (che spero di poter portare al prossimo Maker Faire) che possa alloggiare 5 campioni contemporaneamente: costruirla è abbastanza semplice, non richiede particolari materiali, e per un campione basterebbe solo un miniArduino; per avere maggiore potenza io userei una board “più grande” e mi piacerebbe far uso di questa Intel Galileo, interfacciata con una termocoppia e un amplificatore, un MAX31855, o se possibile, tutto da testare, l’accoppiata PWM Driver 1.1 – Thermocouple Sensor.
Credo che questa scheda, con l’aiuto di Intel, possa davvero fare tanto, ha delle grandi potenzialità.
Sono nuovo dell’elettronica, ma ne sono stato sempre affascinato, per questo sarei interessato alla scheda per provare a rendere migliore la vita di qualcuno; mi spiego meglio: per noi è molto facile fare la spesa, o semplicemente prendere una pasticca, ma per le persone ipovedenti? o meglio, cieche? Per questo volevo provare a creare a basso costo un “rivelatore”, per esempio con l’aiuto degli RFID, si potrebbe programmare la pasticca del giorno, e quella della sera, così da poter passarla semplicemente vicino al nostro lettore, e identificarla attraverso dei suoni(di errore o approvazione). L’estensione di questo progetto, porterebbe questo rivelatore al supermercato! ma la cosa diventa più difficile, perchè ho pensato che dovremmo avere un certo database comune con i supermercati, il che è poco fattibile… ma sarebbe davvero una gran cosa aiutare le persone con problemi alla vista, a fare la spesa, un’azione davvero comune e facile per tutti noi, ma davvero difficile per loro…
Non male l’idea dell’Intel facendo breccia in questa fetta di mercato, ma a giudicare dalla scheda tecnica di Galileo posso confermarlo (a malincuore) un buco nell’acqua: non si avvicina lontanamente dalle performance di un RaspBerryPI e vedermi un Pentium, tecnologia del decennio scorso mi lascia un po’ come dire… Insoddisfatto? Ciò non toglie che abbia potenzialità questa scheda di sviluppo!
Essendo già conosciuto sul sito per l’uso di Amarino Toolkit mi balenava in mente un altro progetto Android-Arduino: Sostanzialmente volevo fare un kit bluetooth a volante. La mia idea si componeva di una scheda Arduino, un display notifiche (messaggi arrivati, telefonata in arrivo/in corso…) e una pulsantiera da aggiungere al volante in modo tale da non doversi distrarre col cellulare in mano alla guida. Per la pulsantiera pensavo ai classici tasti “Accetta la chiamata” e “Chiudi la chiamata”, tuttavia anche un tasto per visualizzare il messaggio ricevuto, replicarlo sul display (posto nei pressi del parabrezza per non distrarsi dalla guida) e far sì che venga automaticamente attivato il compositore vocale per rispondere.
Che ve ne pare? 🙂
Aggiungerei: fatevi sotto con la migliore delle idee che avete 😀
Presto mi farò avanti.
Sì, esattamente questo pensavo e condivido con tanti con cui ho parlato…
In effetti nell’articolo ci tenevo a sollevare proprio questo dubbio e cioè la genuinità e la trasparenza con cui Intel si propone verso gente alle prime armi ma con grandi idee, con poca esperienza e poco smaliziata che non saprebbe riconoscere quel lupo travestito da pecora…
Però non sono d’accordo sul fatto che questo sia un semplice clone o poco più che un clone di Arduino… Rispetto ad Arduino a tante novità interessanti e sicuramente tante funzionalità di grande pregio per cui io non penso che sia il caso di considerarla alla pari di qualunque “cinesata” dell’ultimo minuto… 😉
Rispetto ad Arduino 3 mi riservo ancora di prendere una posizione… 😀
Veramente interessante…! 😀
Credo sarebbe opportuno cercare di capire meglio come questo progetto dovrebbe funzionare però potrebbe essere un’idea interessante…
Anche questa non è male 😉
Grazie 🙂 Non sono utente premium purtroppo, quindi molto probabilmente non potrò usufruire del “contest”, ma, nel caso si faccia un’eccezione, vorrei mettere in pratica ciò che ho in mente 🙂
Ciao Cristian,
apprendo (dalla mancanza di fiammella vicino alla tua immagine) che non sei Premium e quindi ti chiedo:
perche non sei Premium?
Abbonarsi costa quanto un caffè (poco più di 2 euro)
http://it.emcelettronica.com/eos-premium/index.html
Oppure è GRATIS per chi collabora con Elettronica Open Source
http://it.emcelettronica.com/collabora-con-eos-condividi-e-mettiti-mostra
Quindi, se ti interessa veramente la scheda, datti da fare e partecipa 😉
P.S. non possiamo fare eccezioni per rispetto a chi si è dato da fare, pagando l’abbonamento oppure collaborando con noi supportando l’open source.
Mi piacerebbe realizzarci un drone per riprese televisive, è un progetto a cui penso da un po’ e che avrebbe pure concrete possibilità di applicazione nell’azienda di un mio amico, ne consegue che deve rispettare un certo livello di qualità.
Non sono interessato a replicare i droni di ultima generazione, non mi piacciono le riprese che producono, sono poco stabili, traballano, si capisce immediatamente che la ripresa è fatta da un drone. Ho quindi deciso di regredire al dirigibile, ma non solo per ragioni di stabilità di volo e quindi ragioni qualitative, ma anche per vantaggi economici.
La telecamera in dotazione è una Gopro 3, ingombri e peso ridottissimo, HD e controllabile via wireless con app su smartphone.
Quello che devo realizzare è un sistema che mi permetta sia di pilotare il dirigibile sia di pilotare la telecamera, mi piacerebbe avere un unica interfaccia grafica, mi rendo conto che bisognerà fare delle scelte semplificative, magari un progetto modulare, che sia possibile rendere più sofisticato in fasi successive.
Ho già parecchie riflessioni da sottoporre a chi si può appassionare a quest’idea, magari poi ci si apre un topic sul forum
Scusate la ripetizione ho fatto casino con gli account, prego i moderatori di cancellare il post precedente
Giusto ciò che dici 😉 Non sono utente premium perché al momento ho problemi con la PayPal e quindi non posso caricare denaro. Vedrò di collaborare perché ho un po’ di cose in mente 🙂
Questa mi sembra un’ottima idea!!!
Contattaci appena hai proposte e/o materiale 🙂
Sicuramente se il progetto decolla (con Galileo o meno) sul Forum se ne potrà parlare 🙂
Puoi aprire un tread dedicato se lo preferisci.
Nel frattempo, però, hai fatto molto bene a candidarti per questa scheda.
Mi sembra la più promettente delle proposte finora… 😉
Grazie 🙂
Aprirò volentieri il tread, sono un accanito sostenitore dei forum. Pensavo di aprirlo settimana prox, quando potrò incontrare l’amico che ha la camera, in modo da cominciare ad individuare con esattezza le sue funzionalità e da esse iniziare qualche riflessione. Tra l’altro in materia si rivela estremamente interessante il vostro corso su android…. W EOS!!!
Davvero bello.
Come dovrebe comunicare a terra?
Quanto in alto dovrebbe andare?
La comunicazione è uno dei nodi cruciali, non ho ancora preso una decisione a causa di diversi fatori. Il primo è che la camera stessa ha già implementato un sistema di controllo wireless attraverso wi-fi. Per ragioni semplificative sarebbe bello lasciare inalterato questo “regalo” della camera, ma a quale distanza garantirà il funzionamento? E se non sarà una distanza sufficiente come mi comporto? Si potrebbe studiare un ricetrasmettitore wi-fi di potenza che a bordo faccia da “intermediario “per garantire la gittata necessaria. Ma si può realizzare?
Per il controllo del volo pensavo di impiegare componentistica da modellismo, di conseguenza andrei a usare un comando radio di quell’estrazione. Potrebbe rendersi necessario ricetrasmettere anche in questo caso e quindi devo ponderare bene quali siao le funzionalità fondamentali per una buona realizzazione. Non so se si possa ricetrasmettere con i telecomandi per modellismo, approfondirò.
Per quanto riguarda l’altezza è un quesito che non mi ero mai posto, l’ho semplicemente incluso nell’incognita della distanza max di funzionamento, che ancora non so, perchè come dicevo non so ancora i limiti del video trasmesso dalla camera
Ragazz*, signor* (anche se lo so che siete quasi tutti uomini, la questione di genere è importante ;p):
AFFRETTATEVI!
Se avete altre idee parlate ora o tacete per sempre…
In questa settimana (entrante) annunceremo l’assegnatario della scheda! 😀
Guarda il mio articolo 😛
Come avevo preannunciato, mi sarei espresso anche io.
Devo dire che quello che offre questa scheda è qualcosa di speciale in quanto sono già integrate alcune importanti, utili ed anche indispensabili funzioni che permettono al maker di sbizzarrirsi senza bisogno di aggiungere dei moduli.
È vero che nativamente non può processare video, ma tramite lo slot mini PCI, nel caso dovesse essere indispensabile, è possibile farlo.
Perciò, dopo esser restato affascinato ancora una volta da una scheda, non posso che tentare di averla tra le mani per studiarla ed utilizzarla nel migliore dei modi.
Nel caso in cui avrò l’onore di ricevere questa board, la prima cosa che vorrò fare sará ammirarla, testarla, e scrivere una recensione sulla stessa.
Quello che mi piacerebbe realizzare con questa board è una centralina di allarme completamente riprogrammabile e open source sfruttando principalmente tutto l’hardware giá presente come il controller di rete, lo storage micro sd per salvare eventuali eventi e informazioni, il rtc per un buon funzionamento…
Insomma… non lascerò in pace nessun componente presente! 🙂
Non sarà una semplice centralina di allarme, ma qualcosa di davvero unico.
Infatti, oltre a realizzare il sistema di allarme vero e proprio, quello che ho intenzione di fare è di ideare il modo migliore per collegare delle aree della casa o uffici (praticamente le stanze) tra di loro affinchè possa esserci un (piccolo) sistema domotico perfettamente funzionante.
Quello che dovrebbe fare la board Galileo è:
– Funzionare da centralina di allarme;
– Controllare il sistema domotico e i valori provenienti dai sensori di tutte le stanze.
Se dovesse essere necessario, posso ampliare la spiegazione.
Auguro a tutti una buona sperimentazione.
Saluti,
Ivan
Se vuoi possiamo parlarne. Ho una consolidata esperienza su questo argomento. Quello che vorresti realizzare esiste già.
paolo
Volentieri! Ho aperto un tread sul forum, come prima cosa volevo fare un test sulla capacità della camera, dopodichè cominciare a trarre delle conclusioni sul come procedere. Sul fatto che esistano già sistemi del genere non so cosa aggiungere, chiaramente lo so e lo sapevo, anche Arduino, Raspberry e BeagleBone esistevano già…. e quindi?
Bene, signori: i giochi sono fatti. 🙂
Le vostre proposte sono state raccolte e abbiamo deciso che di tempo ne è passato a sufficienza 🙂
Avete avuto modo di dare più o meno dettagli su cosa intendete fare e su questi elementi, lo staff si esprimerà.
Stiamo analizzando le proposte e nei prossimi (prossimissimi) giorni vi faremo sapere. 🙂
A presto.
Squillino le trombe e rullino i tamburi…..
Ci siamo presi qualche giorno in più di tempo per valutare al meglio le vostre proposte e abbiamo finalmente deciso chi sarà il vincitore, l’assegnatario della Intel Galileo.
Devo ammettere che il progetto proposto mi sembra davvero il più promettente, ne abbiamo parlato e siamo concordi nell’assegnare la scheda a………………………………………………………………
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……………………………………………………… un po’ di suspance………………………………………………………..
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…………………………Luca Di Capita!
Complimenti a tutti voi per la partecipazione e l’impegno nel proporvi.
E congratulazioni al vincitore! 😀
Ma soprattutto buon lavoro a lui! 🙂
PS: contattami in privato per i dettagli.
Grandee grazie!! Ora non mi resta che realizzare al meglio questo progetto e rendervi partecipi delle evoluzioni, troverete tutto sul forum
Complimenti 🙂
Ed è esattamente ciò che tutti noi ci aspettiamo 🙂
Leggeremo con ansia ed impazienza il prosieguo della tua avventura 🙂
E non esitare ad usare il forum per domandare supporto e consiglio… la comunità non ti seguirà solo per controllare che la scheda tu la usi davvero ma anche per poterti supportare.
Questo è il vero vantaggio di essere una comunità piuttosto che (solo) un blog di informazione 😉
Complimenti anche da parte mia, ottimo progetto! 🙂 Se hai domande o dubbi cercherò anch’io di contribuire nel limite delle mie conoscenze 😉
Grazie a tutti, ci conto molto sui vostri interventi
Finalmente è arrivata!! wow la facevo più grossa, e poi la chicca che mentre apri la scatola parte un cicalino nascosto con il jingle Intel, davvero simpatico. Cosa che non avevo notato è che il processore è nudo! Nel senso che è senza alcuna piastra che lo riveste, come dire che non si scalda neanche per sbaglio! Non sarà certo il miglior modo per misurarne l’efficienza nei consumi, ma è una bella indicazione.
Che dire, ora mi ci devo mettere sotto. Tutto il necessario per imparare ad utilizzarla al meglio è online agli indirizzi che sono già stati linkati nell’articolo. Vi terrò aggiornati sopratutto sul forum. Grazie ancora!
Sul fatto che non scaldi, ti preannuncio che non è così 🙂
Si scalda, non eccessivamente, ma si scalda.
Diciamo che siamo sui livelli di Raspberry pi 😉
Scalda la rasp? Che dici, ce lo piazzo un piccolo dissipatore? Male non fa, comunque giusto ora cominciavo lo studio della scheda, magari trovo informazioni in proposito e vi faccio sapere
Si scalda in modo sopportabile, ma non l’ho testato con carichi di lavoro. Intel non fa alcun riferimento alla necessità di un dissipatore, nemmeno sul datasheet della board, se me ne capita uno per le mani vedo se montarlo. Non ho continuato le procedure di interfacciamanto con il mio Mac perchè la interfaccerò sul mio desktop windows del laboratorio. Ho scaricato tutta la documentazione disponibile, ora mi preparo un po’ su Arduino
Male di certo non gli fà.
Tutt’al più non lo sfrutterai tanto da fare in modo da averne “BISOGNO”.
Dopo un po’ che era accesa e ci ho smanettato era sopportabilmente calda, e questo te lo confermo.
Immagino che tu la sfrutterai parecchio per il tuo progetto, per questo nel case tutto sommato prevederei un test sulla temperatura.
Dopodichè quello che dico io ormai non conta più nulla: sei tu che hai le mani sopra e sei tu che la devi gestire!
Le TUE scelte saranno quelle che conteranno…! 😉
Ogni tanto ripesco quest’articolo man mano che mi escono interrogativi, io ve li sottopongo così che chi vorrà utilizzare questa scheda trovi ulteriori spiegazioni.
Dal punto di vista della programmazione, come si è visto, è sufficiente l’ambiente arduino. La board però offre interfaccie sconosciute al mondo arduino, prima fra tutte la PCIex, presente sul retro. Ho cercato informazioni a riguardo e mi sono fatto qualche idea e molti dubbi.
Se non ho capito male, tutta la scheda gira attraverso un kernel linux, pre caricato come firmware, che permette la ricezione degli sketch di programmazione e il funzionamento dei vari device. Se si connettono hardware sconosciuti, sempre per esempio sulla PCIex, diventa fondamentale installare i realitivi driver. Ne consegue che innanzitutto devo ricercare hardware linux compatibile, e successivamente bisogna trovare il modo di somministrarglieli sti benedetti driver. Sempre se non ho capito male per farlo è necessario trasferirli su una SD card da inserire nello slot apposito sulla Galileo. A questo punto il kernel dovrebbe essere in grado di gestirseli autonomamente.
Qualcuno mi può dare conferma di questo funzionamento?
In linea teorica non fa una grinza 🙂
Purtroppo io personalmente avevo la scheda in mano ma non l’ho avuta abbastanza a lungo da testarla in tal senso.
Posso dirti, però, che quel bus è pensato specificatamente per colmare la lacuna più grossa: l’assenza di un acceleratore grafico.
Quindi suppongo che anche in quel caso si farebbe la stessa cosa, cioè installare driver compatibili ed interpretabili.
L’importante sarebbe capire cosa devi collegare… 🙂
Comunque cerco conferma con cose fatte da altri, altre idee, problemi risolti e ti avviso.
Sul sito della community non hai trovato nulla?
Avevo cercato qualcosa, ora però che sono munito solo di smartphone diventa un tantino fastidioso fare ricerche in rete.
Cercherò appena possibile e vi aggiornerò
Io sto facendo un progetto con la Intel Galileo. Ho trovato una scheda video con connettore mini PCI Express da China,perché in Europa è introvabile. La Intel Galileo è veramente una scheda spettacolare……. Infatti sulla scatola c’è scritto “what Will you make?” Questa scheda permette di costruire di tutto…..
Sono totalmente daccordo! Il progetto mi sembra un fallimento annunciato, un core pentium vetusto e lento, il design della scheda sbagliato (ho letto male? i GPIO funzionano tramite chip GPIO controllati da I2C a 100Khz??? Ma scherziamo?) e con un prezzo doppio o quasi rispetto ad un Raspberry.
E' anche giusto dire che il Raspberry è nato come miniPC mentre la filosofia arduino è sempre stata quella del microcontroller e anche per questo la strada intrapresa con Intel è sbagliata dato che questo chip non è veramente inteso come microcontroller.
Il costo è veramente alto per il target, mi spiace, altro buco nell'acqua.
Ci sono progetti su microcontroller in stile Arduino che hanno colto a pieno lo spirito dei primi Arduino, parlo di Teensy3.1 che arriva a 90Mhz è 32bit, è grande un pollice, è più veloce di DUE,ha i pin tollernti 5v, costa 17 dollari ed è più compatibile del DUE! Certo non ha il formato shield ma è minuscolo e per progetti anche seri è una soluzione reale.
La realtà è che Arduino prova pian piano ad uscire dal mondo microcontroller e passare al miniPC ma si devrà necessariamente scontrare con Linux e simili, non è pensabile avere un microcontroller a 900Mz, a che servirebbe? Da quello che so io la SPI si può utilizzare ad un massimo di 50Mhz (con collegamenti molto corti e poche periferiche che la supportano) e la I2C a 800Kz (con limitazioni ben maggiori), tutto il resto della potenza sarebbe quasi sempre sprecata. Se si vuole rimanere in ambito microcontroller io personalmente sonderei il terreno degli FPGA che da sempre hanno avuto la sfiga del sistema di sviluppo! Oppure una combinazione microcontroller + fpga, ma lascerei perdere i microPc e i linux derivati e i loro orrendi driver in Python per gestire le periferiche. Proprio in questi giorni ho letto di TRE che è una conferma a quello che ho detto purtroppo…
Io ho scelto UDOO Quad, costa 45 euro in più ma siamo anni luce avanti letteralmente!
..ed è Made in Italy!
Non ti nascondo che anche a me piace tantissimo e sinceramente non vedo l’ora di averla 😉