Arduino o Raspberry Pi per l’IoT?

Quale dei due è meglio? Arduino o Raspberry Pi per il mondo dell'IoT? Questa domanda non ha una sola risposta: per questo ho il piacere di risponderti all'interno di questo articolo.

L'IoTcosì come spiegato in diversi articoli, è un mondo parecchio variopinto: per questo è difficile dare una risposta unica come quella che ti sarai fatto imbattendoti nel titolo di questo articolo.

Proprio per la sua natura variopinta, l'IoT ci permette di operare come più ci piace. Non esistono vincoli a tecnologie, tipologie di segnali, database, tecniche o procedure: siamo noi a decidere quale è la cosa più opportuna da prendere in considerazione in base alle nostre esigenze.

Arduino o Raspberry Pi? Tutti e due e nessuno dei due

È sbagliato dire che Arduino sia meglio di Raspberry Pi e viceversa per l'IoT: sarebbe più giusto dire che ognuno ha il suo perché.

Hai di fronte a te due piattaforme e quindi due soluzioni, totalmente differenti fra di loro.

Arduino è una scheda a micro-controllore: è piccolo, costa relativamente poco, consuma poca energia, ha un potere computazionale e una memoria limitati.

Se pensi invece a Raspberry Pi è un computer a tutti gli effetti: è tutto l'esatto opposto di quello che ho detto una frase fa su Arduino.

Questo non significa che Raspberry Pi sia meglio, anzi: certe sue peculiarità non vanno affatto bene per alcuni ambiti.

Quando usare e NON usare Arduino per l'IoT

Arduino è da usare come nodoCon "nodo" intendo un piccolo elemento in grado di generare dati, gestire attuatori ed eventualmente permettere di usare questi attuatori ed inviare i dati generati da/per un utente finale oppure un sistema di controllo: questo cosa significa?

Arduino è perfetto per compiere operazioni semplici, rapide e che non consumino troppa energia.

Ma non solo: Arduino non è un campione di memorizzazione, perciò non è la soluzione da prendere in considerazione se si desiderano memorizzare tanti dati... In questo caso forse ti suggerirei Pico.

Allo stesso tempo, se stai pensando di far gestire ad Arduino server, connessioni multiple, interazioni con tanti utenti, non è assolutamente da concepire in questo modo: non è fatto per questo.

Quando considerare invece Raspberry Pi per l'Internet of Things?

Raspberry Pi in una rete IoT è perfetto per gestire i vari nodi: ha un'ottima potenza di calcolo, interfacce wireless a seconda del modello e non dice di "no" al multitasking fra le tante cose che ti permette di fare.

Questo significa che, se desideri creare un centro nevralgico, un punto di controllo per la tua rete IoT e assegnargli la gestione dei nodi... Hai trovato un ottimo alleato.

A fronte di tutto questo, Raspberry Pi se paragonato ad Arduino non è affatto un campione di risparmio energetico.

Raspberry Pi consuma dalle 10 alle 10000 volte la corrente consumata da Arduino

Questo che cosa significa? Che se è tua intenzione usare Raspberry Pi all'interno dell'IoT non è troppo saggio delegarlo al semplice ruolo di raccolta dati dai sensori o gestire degli attuatori: sarebbe un enorme spreco di energia.

 

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