L'eterna confusione tra "free" e "gratis", la continua polemica su quanto sia lecito un sistema di condivisione P2P o Torrent visto che vengono usati per compiere illeciti, copyright VS copyleft (manco fosse un match di pugilato o un incontro di Tekken)... Sebbene utile, importante ed affascinante, il dibattito sull'Open Source è spesso portato avanti in maniera maldestra da chi non lo conosce affatto. E, pertanto, afferma cose che non conosce e che non sa. Vediamo, allora, insieme, di fare un po' d'ordine. Cerchiamo di capirci, intendiamoci sui fondamentali, mettiamo in ordine le idee e...ripartiamo da qui. Per difenderlo!
La cultura dell'Open Source
La cultura dell'Open Source per combattere la crisi, le potenzialità dei sistemi Open come modello da seguire ed opportunità da perseguire! Non è solo questione di risparmio, ma anche di rilancio dell'economia, ad esempio, puntando sulle risorse interne piuttosto che su licenze estere. Un modello economico vincente per chi riesce a portarlo avanti dinamicamente! EOS-Book ne è l'esempio sia come progetto che come risorsa utile per sviluppare altri progetti moltiplicando le opportunità in una struttura di fatto peer-to-peer.
Che cos'è l'Open Source
La materia dell'Open Source è certamente molto affascinante, variegata e stimolante. Tra tutti gli aspetti per i quali risulta interessante, ce n'è uno che certamente li sovrasta tutti: l'Open Source è una filosofia di vita e come tale merita di avere i suoi interpreti, le sue manifestazioni ed i suoi personali adepti che scelgono di apprezzarla in maniera del tutto diverse tra loro. Ecco un punto di vista su questo argomento che vale certamente la pena di conoscere.
Open Source significa Gratis?
Open source può voler dire gratis: dipende dall'accezione di gratuito. Allora, nell'immaginario collettivo open source rappresenta qualcosa che non si paga e, per essere più precisi e basici, che si scrocca. Ma open source è un concetto ben più complesso, almeno dal punto di vista legale. Il termine aperto a cosa si riferisce in realtà? La questione è molto complicata, quindi va approfondita e analizzata, tenendo presente che si tratta comunque di licenze (parziali o totali) i cui termini vengono considerati su base soggettiva, praticamente a coscienza personale. I controlli non ci sono, così come mancano pene o sanzioni: ma qual è la realtà dei fatti?
I valori di Linux sono in pericolo?
I valori di Linux e dell’intera comunità open source devono fare i conti con le regole del mercato e con la concorrenza di grandi aziende come Windows e Mac. Questo impone a chi scrive il codice di rimanere sempre al passo con i tempi e di fornire agli utenti il meglio delle tecnologie disponibili. Ma questo diventa sempre più difficile a mano a mano che le tecnologie diventano sempre più sofisticate.
Vivere 24 ore Open Source
Vivere di open source probabilmente non è possibile, come ha sostenuto alcuni anni fa Dave Tosh, una delle personalità più influenti a livello di e-learning mondiale, ma è sicuramente fattibile una prova lunga una giornata. Ecco allora che, dopo aver assaporato il ritorno al passato con l'esperimento 'ventiquattro ore senza tecnologia', proponiamo un'altra sfida: vivere ventiquattro ore open source'. Questa volta non sarà un diario con rapporti aggiornati di ora in ora, ma piuttosto una visione generale di come si possa passare una giornata sfruttando tecnologie (e non solo quelle) open source.
Un progetto ambizioso: EOS-BOOK
Nasce oggi EOS-BOOK, un progetto ambizioso come naturale evoluzione di quanto fatto in questi anni su Elettronica Open Source. Un magazine di Elettronica? Una repository di progetti? Molto di più, scopriamolo e progettiamolo insieme!
Vivere un anno open source: reale iniziativa o trovata pubblicitaria?
Ricordate quando abbiamo proposto, in un vecchio articolo, una sfida che consisteva nel vivere 24 ore open source? L’esperimento ha suscitato qualche critica perché, in effetti, sono talmente tanti gli aspetti della tecnologia che trascuriamo, perché così insiti nel nostro vivere, da non poterli gestire tutti in maniera open. Qualcuno ha pensato di andare addirittura oltre, cercando di vivere un intero anno open source, al 100%, senza eccezioni. Missione impossibile, ma l’intraprendente regista di origini neozelandesi, residente a Berlino, Sam Muirhead, ha deciso di abbandonare tutti i prodotti coperti da copyright (anche i vestiti), per far conoscere al mondo, tramite le telecamere (saranno anche quelle open source?), questo stile di vita.
Il dibattito sul copyright: open source vs prodotti mainstream
Il dibattito sul copyright va di pari passo con quello sulla pirateria. Meglio usare un prodotto free e open source come Linux o un prodotto a pagamento e mainstream come Windows? Ognuno è libero di fare la scelta che preferisce, ma non bisogna dimenticare che molte persone scelgono Windows, usando però copie piratate. All’interno della comunità open source esistono diverse opinioni. Qual è la vostra?
5 cose da sapere sulle licenze Creative Commons
Le licenze Creative Commons sono conosciute dalla maggior parte degli internauti, ma in pochi realmente conoscono la differenza tra le diverse tipologie e soprattutto i vantaggi e gli svantaggi nell'utilizzarle. Allo stesso modo, chi si trova ad utilizzare materiale coperto da licenza Creative Commons deve essere al corrente di cinque informazioni base. Vediamole.
Licenze Creative Commons: problemi di applicazione e assenza di controlli
Le Licenze Creative Commons sono state sponsorizzate e promosse come la nuova forma di tutela per gli artisti che non vogliono porre vincoli eccessivi sulle proprie opere, ma desiderano che il loro lavoro venga rispettato. Insomma, sono considerate una forma di difesa per diffusione democratica ed equa del sapere su internet. Da una parte gli autori possono farsi conoscere senza veder depredato il loro ingegno, dall’altra gli utenti hanno un vasto accesso alle opere.
La pirateria informatica non è un furto!
Dire in giro che la pirateria informatica non è un furto è qualcosa che al giorno d’oggi suonerebbe come totalmente insensato e privo (quantomeno) di buon senso. Ma la verità sta nel mezzo, perché spesso i problemi non vengono analizzati nella loro complessità, ma vengono solo accarezzati superficialmente, preferendo accettare (o non) quanto imposto o stabilito.
In questi articoli si affrontano tantissimi argomenti diversi, con particolare attenzione a diversi aspetti. I punti di vista sono tanti, le opinioni anche. Ma ora la parola è a voi: che cosa ne pensate?
Ottimo articolo.
Secondo me spesso si tende a dare un accezione negativa a tutto ciò che non è mainstream, a tutto ciò che vuole svincolarsi dalla tendenza per essere originale e alternativo. Per esempio quando si nomina l’hacking la maggior parte della gente pensa subito a persone che spendono la loro vita tentando di danneggiare gli altri. In realtà l’hacking è tutt’altro che un comportamento negativo e non si limita all’ambito tecnologico.
In oltre chi non ha mai scaricato illegalmente un film, una canzone o un libro, chi non ha mai craccato un programma… e allora con quale faccia tosta si può criticare l’open source.
FInalmente un articolo che non le manda a dire.
W l’Open Source!
che vuol dire mainstream?
ma che c'entra il fatto di scaricare illegalmente con l'open source?
Non è che se non sei un tifoso delle licenze allora puoi commettere illeciti perchè così sei alternativo…
Scusa, forse ho capito male quello che hai scritto però mi sembrava di aver capito questo.
Ciao,
non sono particolarmente bravo in inglese comunque mainstream è un atteggiamento, un atteggiamento verso ciò che “va di moda”.
Non esiste una parola in italiano per definire questo vocabolo per cui ti faccio un esempio:
“Open source vs prodotti mainstream”(titolo di un paragrafo dell’articolo) in questo caso per prodotti mainstream si intende tutti quei prodotti che “vanno di moda” ad esempio computer con sistema operativo Windows; sono davvero poche le persone che scelgono Windows perché effettivamente lo preferiscono ad altri sistemi operativi mentre la ‘stragrande’ maggioranza delle persone hanno Windows per imposizione, perché è uno dei s.o. di tendenza.
Ciao,
hai ragione forse mi sono lasciato prendere un po’ la mano:)
Ma non mi fraintendere, nell’ultima frase del commento, non volevo assolutamente legittimare la pirateria, tanto meno per affermare l’alternatività di chi scarica; volevo solo ironicamente mettervi una verità davanti agli occhi e così frenare i “bacchettoni” che criticano l’open source su tesi inconsistenti.
Scusami ma devo dirti che non sono affatto d’accordo sul fatto che la scelta di un sistema operativo di Microsoft sia oggi dettata da semplice tendenza.
C’è un dato, oggettivo e concreto: Microsoft ha fatto di tutto, nel corso di un intero decennio, per eliminare tutta la concorrenza possibile ed arrivare ad oggi in cui c’è il disperato tentativo di mantenere una situazione costruita ad arte che si basa sul fatto che non esiste un’alternativa a Microsoft.
E questo è stato reso possibile dal fatto che Microsoft ha fatto in modo da far sentire la sua indispensabilità condizionando la scelta.
Come? Semplice: con degli accordi commerciali normalissimi grazie ai quali, però, ha fatto in modo che se uno, oggi, vuole utilizzare il computer per giocare, deve scegliere per forza Microsoft.
Se si vogliono utilizzare programmi di grafica, bisogna prevalentemente utilizzare Microsoft.
Se bisogna fare delle elaborazioni tridimensionali forse oggi esiste una possibilità su Linux ma altrimenti solo Microsoft.
Sulla musica zoppica un poco ma quello si è un fatto di tendenza perché c’è la Apple che fa concorrenza spietata, soprattutto basata sul sentito dire…
Quindi in tutta onestà non credo di poter essere d’accordo con te.
Anche perché, onestamente, cosa c’è di tendenza all’interno di un sistema operativo Microsoft?
Capisco che il blu sia un bel colore ma BSOD è un acronimo che saremmo stati tutti molto meglio senza conoscere ;))
🙂
Ma perchè questo articolo mi fa pensare tanto a quelli che vogliono a tutti i costi spiegare che cosa è l'open source a tutti?