La quarta rivoluzione industriale è caratterizzata dalla crescente digitalizzazione e interconnessione dei dispositivi, offrendo nello stesso tempo nuove opportunità professionali e sfide di progettazione. Le varie opportunità e la gran parte del cambiamento (necessario) rendono l'industry 4.0 o IIoT (Industrial Internet of Things) uno dei temi più importanti per la gestione aziendale. La tecnologia vedrà subire miglioramenti e nuove soluzioni in termini di connettività dati, semplificando notevolmente la difficoltà di collegare i relativi sensori/dispositivi di produzione industriale. Il massiccio flusso di dati necessiterà di nuovi standard di comunicazione e protocolli di sicurezza. Industry 4.0 favorirà inoltre cambiamenti significativi nel mondo del lavoro, molte professioni saranno create, mentre altre diventeranno obsolete. La misura in cui l'industry 4.0 andrà a sostituire il lavoro umano rimane sempre una questione di dibattito tra gli esperti. Alcuni sostengono l'idea che tutti i lavori di produzione possono essere automatizzati, altri, invece, sostengono per l'impiego di tecnici specializzati.
Il mondo del lavoro vedrà cambiamenti significativi in termini di nuove professioni ed organizzazione portando con sè aspetti positivi e negativi. Come cambierà il lavoro con l'industry 4.0 e quali aspetti tecnologici (standard, sicurezza) saranno determinanti per lo sviluppo ?
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L’hanno anche chiamato Internet of Everything. E tutto interconnesso significa più WiFi? Ancora di più di quello che c’è attualmente?
A parte la macchina automatica poi non vedo ancora l’applicazione che rivoluziona il mercato. …A meno che si parli di superare il concetto arcaico di privacy. Spero siano solo le mie paure.
Luciano
Sicuramente con l’Industrial Internet of Things è un passo avanti rispetto all’IoT, e questo è dovuto soprattutto alle attenzioni che i progettisti stanno rivolgendo alla sicurezza.
Inoltre questo allargamento di internet delle cose dal consumer all’industriale porterà nuovi investimenti e quindi nuove opportunità!
Sarà un cambiamento significativo e non a caso si chiama Industria 4.0. Precedentemente ci sono stati altri 3 passaggi epocali che hanno cambiato il modo di operare nell’industria: la macchina a vapore, l’uso della corrente elettrica, l’informatizzazione. L’internet delle cose cambierà ancora il modo di lavorare. Con conseguenze negative per chi continuerà ad agire con gli attuali modi di lavorare, positive per chi si apre alle nuove prospettive. E’ nell’ordine delle cose, con i vantaggi e svantaggi di una rivoluzione industriale. Privacy in primo luogo.
L’IIoT rappresenta una grande spinta sia dal punto di vista delle industrie che collegando tra loro i propri impianti rendendondoli ‘smart’ potranno aumentare la produzione, inoltre dal punto di vista delle professioni ci saranno nuovi percorsi formativi e lavoro per chi coglierà l’occasione specializzandosi, i programmatori software per esempio hanno una varietà di dispositivi da programmare in crescita . Si potrebbe persino pensare di aprire un attività da zero sfruttando l’IIoT, il crowdfunding si è dimostrato un ottimo trampolino di lancio per chi ha avuto l’idea giusta al momento giusto.
Proprio perchè il mondo industriale si è interessato molto all’IoT, la grossa differenza tra i IoT e IIoT che si profila saranno proprio i grossi investimenti che il mondo IIoT farà sugli standards di sicurezza che (raggiunto una certa massa critica sia qualitativa che quantitativa) faranno decollare definitivamente l’IIoT con ricadute estremamente positive (in termini di sicurezza) anche su IoT.
Mi viene in mente la battuta di Jurassic Park quando si parla del senso di riportare in vita i dinosauri: “I vostri scienziati erano così impegnati nel farlo che non si sono chiesti se lo dovevano fare”. Esiste davvero la reale necessità di connettere tutto in un’unica, infinita rete? O lo facciamo semplicemente perchè possiamo? Nessuna rivoluzione è mai avvenuta senza l’ingegno umano, ma nessuna rivoluzione avverrà mai se metteremo da parte il nostro ingegno per lasciare che sia Google a pensare al posto nostro…
Quando l’uomo avverte la sensazione di rivoluzione nella tecnologia, nella scienza e quindi nel lavoro ha sempre una sorta di paura di essere sostituito nel pensare, nell’agire che porta ad un malessere generale, quasi come se avesse difficoltà a respirare. Bisogna però sempre vedere la radice di tutte le cose, la base su cui poggia la causa dell’eventuale cambiamento. Visto questo possiamo stare tranquilli, non tralasciate mai il fatto che la mente umana è ancora sin troppo complessa, anche per i noti colossi della rete che tutti noi conosciamo. Ad esempio quando trattiamo di matematica astratta o di teorie fisiche a più dimensioni il formalismo non può essere ancora automatizzato, ha bisogno della mente umana e credo che questo sarà valido ancora per millenni se non per sempre! Quindi ben venga l’IIoT o l’industry 4.0, siamo felici di migliorare il nostro stato di vita e restiamo ottimisti sull’uso che l’uomo ne farà!
Lo sviluppo tecnologico non può essere una minaccia, semmai può esserlo il modo in cui l’uomo ne sfrutta i prodotti. Anche l’introduzione delle macchine, nella prima rivoluzione industriale, ha portato, dopo un doloroso transitorio iniziale, un concreto miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori; il male, semmai, è stata l’industrializzazione selvaggia che ne è seguita, con tutti gli effetti che si è portata dietro in termini di impatto ambientale. Ma il problema è il consumismo, non l’industria in sé.
Vedo questa quarta rivoluzione industriale un po’ allo stesso modo: sarà possibile produrre in maniera più efficiente e l’uomo ne trarrà sicuramente beneficio. In un transitorio iniziale, molti perderanno il lavoro e sarà importante recepire, a livello socio-politico, i bisogni di questa categoria di persone. Ma sul lungo termine, l’IIOT ci consentirà di produrre meglio e con meno fatica. Spero soltanto che questo non voglia dire aumentare ulteriormente e indiscriminatamente ritmi di produzione che, ad oggi, hanno già ben poco di eco-sostenibile.
L’industry 4.0 sarà l’evoluzione tecnologia delle imprese, un cambiamento epocale che porterà ad una rivoluzione nel mondo del lavoro con molte professioni che diventeranno obosolete mentre altre dovranno necessariamente essere reinventate, da qui la necessità di cominciare a porre le basi per una formazione professionale. Pensiamo ai classici programmatori che con l’avvento di Android hanno dovuto aggiornarsi per poter sviluppare app, creando con il passare del tempo nuovi corsi universitari volti proprio alla programmazione Mobile. Un ruolo fondamentale sarà quello degli analisti che avranno una enorme quantità di dati (big data) da analizzare per porre le basi a nuovi modelli per la produzione industriale. Il nuovo lavoro sarà flessibile ed assisteremo ad un deciso miglioramento della qualità della vita.
Un cambiamento epocale non solo tecnologico ma anche culturale.
I benefici che si otterranno sono innegabili per la produzione, i lavoratori e l’intera umanità ma anche le paure e resistenze sono innegabili. Occorre di pari passo lavorare su aspetti sociali e culturali anche con una formazione specifica per settori. In America questa è una priorità importante da anni. E’ vero che il 90 per cento del lavoro è fatto da tecnologia ma c’è un bisogno assoluto di competenze umane sempre più specializzate ed aggiornate soprattutto quando si parla di mestieri tradizionali.