
Telecontrollo GSM con il vecchio telefonino GSM. Come realizzare un telecontrollo con il vecchio telefono cellulare GSM che per svariate ragioni non viene più utilizzato!
L'idea è nata dalla consapevolezza che ognuno di noi ha nel cassetto almeno un telefono cellulare vecchio che per svariate ragioni non viene più utilizzato! La seguente applicazione l'ho realizzata personalmente utilizzando un microcontrollore PIC collegato ad un telefonino Ericsson T18, testando la compatibilità anche con A1018 e T28. Ma poi l'idea NON è stata commercializzata per motivi di difficile reperibilità dei connettori, può essere molto interessante invece per uso HOBBISTICO.
Inoltre alla fine del post segnalo anche dei links per avere altre combinazioni di Microcontroller e telefonini.
L'obiettivo è di attivare dei carichi (caldaia,irrigazione..etc.) in remoto oppure ricevere un SMS in caso di allarme (gas o antifurto) ridando vita in questo modo al nostro vecchio "cellulare".
GSM2 [Telecontrollo GSM bidirezionale - attivatore remoto - ricevitore di allarmi SMS-]
Quella sopra è l'immagine del progetto finito, i componenti mancanti sono opzionali, come ad esempio il Quarzo Y1 (è stato usato quello interno del PIC) o il connettore J1 (Connettore PS2 per la programmazione dei messaggi tramite tastiera)
Il connettore J2 viene utilizzato per connettere GSM2 al telefonino, quindi bisognerà usare un cavetto con connettori adeguati evidentemente al telefonino usato.
Schema elettrico Telecontrollo GSM2

Dallo schema elettrico si può notare il microcontrollore PIC16F628 di gestione (ma può essere usato qualsiasi altro PIC analogo con un semplicissimo porting), la parte di comunicazione con il telefonino, il dip-switch per le varie impostazioni e poi, spiccano i due relè di potenza in grado di pilotare carichi a 230Vac.
L'alimentazione è gestita da due regolatori: uno fisso a 5V per alimentare il PIC e la relativa elettronica, mentre per l'alimentazione esterna VBATT dedicata al telefonino (funzione caricabatteria) è stato utilizzato un regolatore variabile.
La regolazione della tensione VBATT può avvenire semplicemnete tramite impostazione della tensione VREF output del PIC. Tramite questa uscita possiamo regolare il valore della tensione di uscita verso il telefonino. Durante la fase di sperimentazione è stato previsto anche un potenziometro digitale U2 ma durante le prove non è stato necessario utilizzarlo, in quanto il modulo VREF del PIC ha svolto egregiamente questa funzione.

In allegato i file PDF delle istruzioni e delle specifiche tecniche.
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Ciao Enzo
Assolutamente NO!
Quando l’ingresso IN_1 é aperto (non a massa), sul PIN RA0 abbiamo 12V, ma con una resistenza di 100K+10K che limita la corrente. Infatti ogni ingresso del PIC ha dei DIODI di “clamping” che limitano la tensione a VDD+0.7V quindi 5.7V. Abbiamo quindi in ingresso al PIN (12-5.7)V/110K=57uA corrente tranquillamente sopportabile dal DIODO interno al PIC.
Puoi approfondire con l’application PICREF-4 che trovi sul sito Microchip dove, nell’esempio di un DIMMER, viene ADDIRITTURA collegato un pin direttamente alla rete (tramite una R da 20M), questa tecnica, si rileva vantaggiosa per motivi sia economici che tecnici, infatti lo ZERO CROSSING sarà più preciso essendo la forma d’onda piu ampia e quindi verticale in fase iniziale. Anche se consideriamo una rete elettrica americana di 120Vac, personalmente NON condivido tale scelta (per motivi di interferenze ed isolamento) ma tale esempio e’ sufficiente a risolvere ogni eventuale dubbio sul collegamento di tensioni maggiori alla VDD. Infine considera che in genere il MCLR del PIC e’ collegato tramite una R da 10K alla VDD e quando si programma, sul MCLR abbiamo circa 13V….
Si certo, sono delle protezioni, ma sono sempre dei diodi. Se ci fai passare pochissima corrente possono tranquillamente essere usati, tant’è che , come scritto sopra, ci sono applicazioni ufficiali Microchip che ne consigliano l’uso.
Addirittura con collegamneto alla rete (120Vac).
Poi se non ci fidiamo, allora anche i pullup interni, il brownout del reset etc. non dovrebbero essere usati.
Salve JONNYNO,
confermo che il firmware e’ funzionante, quindi posta le 3 righe di codice che ti danno errore,
cosi vediamo di risolvere il problema.
Saluti
Le righe di codice
LIST p=16f628
#include p16f628.inc (simboli omessi)
Sono relative al pic utilizzato ed all’inclusione del file .inc
(usate MPLAB? avete configurato la path?)
ERRORLEVEL -302
serve solamente a non visualizzare un tipo di warning 302
__CONFIG _CP_ALL & _WDT_OFF & _BODEN_ON & _PWRTE_ON &
_INTRC_OSC_NOCLKOUT & _MCLRE_OFF & _DATA_CP_OFF & _LVP_OFF
Queste ultime vanno su un unica riga
salve,
se capisco bene si vorrebbe realizzare un modulo che contenga un certo numero di transceiver gsm in modo da mandare contemporaneamente messaggi.
Se ci sono infrmazioni di maggior dettaglio (quanti, da dove e come nascone le esigenze di inviare messaggi, come si notificano le risposte, spazi…) si potrebbe avere un’idea piu’ precisa dei costi, tempi…
Non trovo il collegamento tra telefono e circuito?
colleghiamo direttamete tx e rx dal cell o lasciamo il max 232 che c’è nel cavo?
Dovrebbero andar bene in linea teoria anche t610 e z600 vero?
grazie
Tramite il protocollo richiesto dal telefono. Protocollo AT.
Avere a disposizione un microcontrollore permette di moficare il protocollo in base al telefonino utilizzato.
Comunque il protocollo AT ed il PDU per gli SMS sono degli standard.
Si trovano in rete anche progetti per il Siemens A65.
L’interfaccia potrebbe essere modificata per essere collegata al Siemens S25, rilorto il problema hardware del connettore, poi basta verificareil protocollo. comunque i comandi AT sono sempre quelli ed il codice PDU per gli sms è uno standard.
Se ha il modem di comunicazione a bordo, allora puoi dialogare con la seriale uart ed inviare i comandi AT.
Non serve il MAX232 perche il telefonino accetta segnali ttl in questo caso specifico.
Come richiesto anche per email, ecco la modifica a 4 rele per l’interfaccia GSM2, che diventa GSM4
http://it.emcelettronica.com/4-rel%C3%A8-linterfaccia-gsm-hack
Salve,
basta semplicemente collegare il comando di attivazione caldaia (quello che va al termostato programmatore) ad uno dei relè.
Non serve attivare il servizio, basta utilizzare un vecchio telefonino come descritto, con una sim valida.
Prossimamente pubblicheremo un articolo specifico, continua a seguirci anche via feed rss.
e’ possibile aggiungere e far muovere ulteriori 2 rele’ ovviamente in modo autonomo configurabili come i primi 2 sempre sfruttando il vecchio cellulare? Sai il modulo gm862 mi costerebbe un botto, mentre di vecchi cellulari ne ho casa piena. grazie
Emanuele
il MCLR del 628 non puo essere OUT, sullo schema per comandare il Relè2 lo hai usato
poi nel sorgente usi RA3 anziche RA5 cioè MCLR ,lo schema non è corretto.
è una precisazione per chi usa lo schema x farsi il pcb.
Salve gianmagna,
grazie della segnalazione!
Entriamo nel dettaglio,
nel PIC16F628 il MCLR può essere configurato come interno e quindi viene fisicamente disconesso dal piedino 4 e collegato internamente a VCC. Quindi il pin 4 (RA5) è disponibile come un normale I/O (cosi sembrava da datasheet del PIC16F62x versione DS40300B)
Infatti sono presenti i driver di uscita con evidente possibilità di pilotare RA5 come output.
Successivamente alla realizzazione del progetto GSM2 è stata rilasciata la revisione C del datasheet DS40300C con relativo nuovo diagramma della configurazione interna del MCLR/RA5
In questa versione si evince chiaramente che RA5 può essere usato solo come INPUT
Ma il progetto era già stato realizzato ed i prototipi montati ed il problema emerso sul campo. Per questo motivo poi il firmware è stato modificato utilizzando il pin RA3 anzichè RA5 per gestire il RELE2 (come hai fatto giustamente notare tu).
Appena possibile spiegherò meglio la modifica da effettuare, nel frattempo confermo che questà è l’ennesima prova che il datasheet non è infallibile e che le prove sul campo (laboratorio prima e contesto finale poi) sono fondamentali.
Link alla pagina Microchip del PIC16F628
Non capisco con quale coraggio vi dichiarate “open source” chiedendo di pagare 7 euro per un progettino visto e rivisto su qualsiasi giornale o sito di elettronica hobbystica.
Non è solo un discorso di prezzi, ma proprio di concezione: è quasi tutto a pagamento, ci si deve iscrivere per poter leggere l’introduzione ad un articolo che poi conduce ancora a qualcosa da comprare, qui di open source non c’è praticmamente niente!
Abbiate almeno il coraggio di esplicitare le vostre (più che comprensibili) intenzioni: guadagnare dal lavoro che fate, non c’è niente di male, anzi, ma non illudete le persone di poter trovare qui qualcosa di libero!
Scusate per la polemica, ma essendo impegnato su vari fronti nel sostegno e la promozione del software e di qualsiasi altra forma di espressione libera mi pareva giusto farvi notare quest’incongruenza.
Comunque buon lavoro
-Filippo-
Caro Filippo,
ne abbiamo parlato decine di volte:
1) Open Source NON significa GRATIS
http://it.emcelettronica.com/open-source-significa-gratis
2) Se tu collabori al Blog l’abbonamento è gratuito
http://it.emcelettronica.com/collabora-con-eos-condividi-e-mettiti-mostra
3) Il progetto che tu chiami progettino, l’ho realizzato io con molta passione e fatica, ma, come scrivi anche tu, è ripreso da giornalini e siti evidentemente a scrocco perché l’autore è il sottoscritto. E proprio per questo copia-copia che ho deciso di limitarne l’uso a chi contribuisce al blog (o a chi paga). Di fatto comunque rimane Open Source perché appunto il codice sorgente viene dato….. a chi se lo merita però 😉
Non pensi sia ora di finirla con questa idea che il lavoro altrui debba essere gratis? Dai anche tu il tuo contributo ad Elettronica Open Source e poi ne riparliamo 😉
Caro Emanuele,
premetto che stimo il vostro lavoro e vi seguo praticamente da quando avete aperto questo sito (e forse anche il veder cambiare le cose giorno per giorno mi ha un po’ sdubbiato), vi ho visti di persona in un paio d’occasioni (l’ultima al Better Embedded lo scorso settembre a Firenze) e non posso che confermare che siete persone in gamba.
Detto questo non biasimo di certo chi pretende un compenso per il proprio lavoro, l’ho scritto anche nel post precedente, ma se realizzi qualcosa che poi distribuisci sotto pagamento di un compenso, solo a chi “se lo merita”, a chi collabora, o con qualsiasi altra restrizione non puoi definirlo open source.
Si potrebbe entrare nelle finezze tecniche in base alla licenza con cui distribuisci i tuoi contenuti (non ho pagato per scaricare niente dal vostro sito e non sono un collaboratore per cui non so se ne avete scelta una), ma open source, almeno per quanto definito dalla Open Source Initiative, non è comunque compatibile con nessuna limitazione sulla distribuzione dei contenuti.
Ti ripeto che non biasimo affatto il pretendere un compenso per il proprio lavoro, specialmente se è un buon lavoro come la maggior parte degli articoli che ho letto qui quando si potevano leggere liberamente, ma non è open source, mi dispiace.
Caro Filippo,
ti ringrazio per i complimenti, se ci segui da tempo immagino hai anche visto tutti i nostri contest, da Febbruino all’oscilloscopio Tektronix da 3700 euro ora in casa di un fortunato vincitore, ma anche i vari Review4U.
Leggi cosa dice questo Professore:
http://it.emcelettronica.com/gratis-ancora-raspberry-pi-review4u#comment-28544
ma anche tutti i premi assegnati:
http://it.emcelettronica.com/progetto-ambizioso-eos-book
Inoltre se stavi anche tu al Better Embedded hai potuto assistere alla emozionante premiazione del Make4Cash
http://it.emcelettronica.com/premiazione-del-progetto-vincitore-di-make4cash-video-anteprima
Questo per farti capire che Open Source per me è un concetto che va oltre il semplice codice aperto, questa è la mia interpretazione di open e di condivisione.
Allo stesso tempo però ho iniziato a combattere gli scrocconi, quelli che ti copiano, quelli che prendono e se ne vanno senza nemmeno dire grazie, quelli che si arricchiscono alle tue spalle scopiazzandoti il codice sorgente e se ne fregano delle licenze. Sai cosa significa leech?
http://it.emcelettronica.com/senza-feedback-non-cè-crescita#comment-29219
Sai, nel 2006 quando ho aperto il blog credevo molto alle licenze, infatti era Creative Commons, ma poi impotente davanti alle copie di cui sopra (anche da parte di autorevoli riviste di elettronica) allora mi sono chiesto che senso abbia….. A questa domanda non hanno risposta ne importanti fautori dell’open source, ne importanti avvocati e nemmeno il presidente dell’open source hardware association ai quali ho posto il mio quesito……
Open Source significa che puoi vedere un prodotto COME è fatto e, volendo puoi migliorarlo, ad esempio l’iPhone NON è open source ma Arduino è open source questo non vuol dire che Arduino è gratis e nemmeno che il progettista che lo ha realizzato non sia stato pagato. (giusto per fare degli esempi chiari)
Tu come lo chiami un prodotto che una volta acquistato ti permette accesso al suo sergente?
Tuto bello quello di cui mi parli, ho assistito alla premiazione al BE, e infatti non metto in discussione le iniziative molto interessanti e ben fatte che portate avanti, MA, ti ripeto, credo che non sia giusto che tu attribuisca il termine Open source al tuo lavoro.
Arduino ti permette l’accesso al progetto senza comprare assolutamente niente, puoi scaricarlo e fartelo da te. Oppure puoi comprarlo.
Chiunque può copiarlo senza essere considerato uno scroccone, è proprio questo il concetto di Open Source.
Se tu mettessi a disposizione di tutti, in modo aperto, i tuoi progetti dando poi la possibilità a chi lo desidera di comprare per esempio un kit di montaggio per realizzare quel progetto avresti raggiunto il tuo obiettivo e saresti in diritto di definire il tuo lavoro Open Source, così invece non lo sei e non è una questione di interpretazione del significato di Open Source.
Direi che stiamo andando OT relativamente al progetto.
Se ne hai tempo e voglia possiamo proseguire la discussione nel Forum (ti basta aprire un nuovo argomento) e ne discutiamo più nello specifico, perché non sono d’accordo con quanto affermi in quanto Open Source, nell’interpretazione che tu (e quelli che la pensano come te) gli danno, tende molto a significare arricchimento per chi prende e impoverimento per chi da…. anche il Freemium sta morendo (non so se lo sai)…… ma ripeto, il discorso è lungo e complesso, quindi se vuoi trasferiamoci sul Forum.
Saremo anche in topic per allargare la discussine a tutta la communty 🙂
ciao!
Volevo chiederti un paio di cose riguardo il cellulare. Sappiamo tutti, credo, che seppure acquistando una nuova scheda gsm di qualsiasi operatore, questa prima o poi riceverà notifiche o chiamate promozionali…mi chiedevo se tali “imprevisti” potessero in caso compromettere il funzionamento del sistema.
la seconda cosa era la compatibilità del telefono, da quanto è scritto in articolo solo tre tipi di cellulare sono compatibili, sarebbe comunque possibile poter usare il dispositivo tramite cellulari di altro tipo (es. nokia)?
Grazie per la pazienza e mi scuso per la mia ignoranza in materia 🙂