Raspberry Pi è il più popolare dispositivo per le applicazioni dell’IoT industriale

E' opinione diffusa nella community di professionisti elettronici che la piattaforma hardware Raspberry Pi sia un dispositivo progettato per i makers nel campo delle applicazioni di livello amatoriale. Nonostante questa radicata convinzione, Raspberry Pi è in realtà il dispositivo più popolare nel settore dell'IoT industriale. Analizziamo a tal proposito i risultati di un sondaggio che ha coinvolto una folta community di ingegneri elettronici. 
Raspberry Pi è spesso considerato un dispositivo dedicato ad applicazioni hobbistiche. Quindi cosa si aspettano gli utenti hardware di livello avanzato? Il Pi non ha apparentemente l'aspetto di molte schede professionali e non è adatto per applicazioni mission-critical. Ad esempio, non sarebbe il dispositivo ideale nell'avionica. Per approfondire la questione, a tal proposito, sono stati recentemente pubblicati i risultati di un sondaggio che ha visto coinvolti circa 1.500 ingegneri elettronici. Il report del sondaggio fornisce la prova inconfutabile che la situazione non è così come potrebbe sembrare.

Figura 1

E' risultato infatti che il Raspberry Pi è l'SBC più popolare per l'IoT industriale con ben il 44% di utenti che lo preferisce ad altre piattaforme hardware. Verrebbe quindi a questo punto da chiedersi dove si è invece classificato Arduino. La risposta è che è secondo con il 28% di preferenze. Al terzo posto la piattaforma Beagleboard con il 6% di preferenze. Sembra infatti che il 23% degli intervistati utilizzi gli SBC come proof-of-concept prima di procedere alla creazione di hardware personalizzato, il che è un approccio molto sensato. Ciò che sorprende di più è che il 22% ammette di utilizzare gli SBC nelle unità di produzione e il 20% di questi tutt'altro che una tantum con più di 5.000 unità di produzione all'anno.

Figura 2

La proporzione di utenti Raspberry Pi e Arduino è più o meno la stessa nelle categorie di produttori e professionisti, il che potrebbe indicare che è in corso un trasferimento di competenze, e tutto questo ha senso. Circa il 24% costruisce le proprie schede aggiuntive I/O da utilizzare con SBC e anche questo è perfettamente coerente con la prototipazione. Si sostiene che la motivazione di ciò sia la riduzione del tempo di commercializzazione, anche se parte dell'uso di produzione di SBC deriva dal fatto che il prototipo è abbastanza buono per il lavoro. Apparentemente i touchscreen sono il componente aggiuntivo più popolare e le fotocamere e l'hardware della batteria di backup vengono subito dopo.
Inoltre, non dobbiamo però dimenticare che c'è una carenza di schede. Il Pi, infatti, è così popolare che bisogna lottare per ottenerne una. Inoltre, il fatto che la Raspberry Pi Foundation sia orientata all'istruzione è di per sé un problema. Ad esempio, non si può acquistare un Pi Zero W in blocco e la regola è di acquistarne uno per ordine. Questo aspetto è sicuramente uno svantaggio, perché altrimenti il Pi potrebbe diventare un dispositivo IoT ancora più popolare. La Fondazione ha iniziato a cercare di soddisfare maggiormente gli utenti industriali e, naturalmente, c'è sempre il Pi Compute Module, che si rivolge in modo specifico all'utente professionale. Un ulteriore risultato del sondaggio è che il 20% degli intervistati utilizza l'Intelligenza Artificiale. Un dato abbastanza ottimistico se pensiamo che l'IA e l'IoT creano ancora una difficile combinazione con una mancata corrispondenza delle rispettive competenze. I miglioramenti più richiesti agli SBC (Single Board Computer) sono maggiore memoria e potenza di elaborazione, entrambi fattori importanti man mano che le attività crescono in complessità in termini di carichi computazionali
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