Prima di cimentarsi nel realizzare progetti elettronici con Arduino e Raspberry Pi, è bene conoscerne le differenze chiave. Arduino e Raspberry Pi sono le più popolari schede a circuito stampato che hanno aperto le porte a progetti embedded ed elettronici. Tuttavia, selezionarne una tra le due può creare confusione soprattutto per i principianti. Facciamo quindi il punto sulla situazione e analizziamo brevemente gli usi e le peculiarità delle due piattaforme elettroniche.
Introduzione
Cominciamo subito con il dire che entrambe le schede sono adatte per i progetti di tutti i giorni. Anche se in questo articolo non faremo una trattazione dettagliata sulle specifiche tecniche, è però necessario un confronto ravvicinato a causa della differenza di caratteristiche, funzionalità e prezzo tra Arduino e Raspberry Pi. Anche l'applicazione del progetto è un importante fattore decisivo nella scelta finale della scheda. In questo articolo vedremo come chiarire alcuni punti chiave per fare la scelta giusta e quali sono i target di riferimento delle due piattaforme.
Arduino e Raspberry Pi: utilizzi e applicazioni
A voler fare un primo confronto tra le due schede, sicuramente risulta che Raspberry Pi è molto più avanti di Arduino in molti aspetti come alta velocità di clock, memoria, processore più potente e funzionalità aggiuntive. D'altra parte, anche la scheda Arduino più potente, ovvero la Arduino Portenta H7, dispone di meno funzionalità di una scheda Raspberry Pi di base.
Questo significa quindi che RPi è il vincitore assoluto di questa "sfida" tecnologica? Assolutamente no.
Arduino è sicuramente più semplice, facile da usare e non richiede accessori aggiuntivi per creare progetti, funziona immediatamente e i cloni economici sono facilmente disponibili sul mercato. Quindi, entrambi i dispositivi sono i migliori in determinate aree. È proprio la parte dell'applicazione che pone le basi per la selezione.
In particolare, la scheda Arduino, della quale in Figura 1 è mostrato il modello basico, è ideale nelle seguenti applicazioni:
- progetti di robotica
- progetti con sensori
- monitoraggio della temperatura con display
- progetti per principianti
- progetti entry-level
- smart car controllata con bluetooth
- progetti con basso consumo di potenza
- progetti stand alone alimentati con batteria
La piattaforma Raspberry Pi, invece, risulta molto più conveniente in queste applicazioni:
- progetti basati su sensori, con aggiunta di webcam
- monitoraggio della temperatura
- invio di email con dati di sensori
- applicazioni dove il consumo energetico non rappresenta un problema
- progetti elettronici di livello avanzato
- smart car controllata con bluetooth e webcam
- progetti con consumo di potenza elevato
Nel prossimo articolo analizzeremo le caratteristiche tecniche di Arduino e Raspberry Pi e capiremo quale scheda scegliere per il nostro progetto elettronico.
Interessante, per coloro che devono avviarsi all’hobby dell’elettronica.
In tal senso può essere importante considerare l’aspetto real time delle piattaforme considerate, nonché il linguaggio di programmazione.
Infine, pur rendendomi conto che l’articolo è focalizzato sul confronto tra due piattaforme (piuttosto potenti), se ci si vuole rivolgere anche a coloro che si avvicinano all’elettronica, potrebbe essere interessante citare la possibilità di acquistare direttamente dei microprocessori e programmarli (eventualmente avvalendosi di linguaggi diversi dal C o dal Python).
L’impegmo richiesto sarebbe maggiore ,naturalmente, ma consentirebbe agli interessati di conoscere a fondo quel che si fa.
Non è una critica ovviamente.
Nei fatti credo che la possibilità di utilizzare librerie già esistenti e non partire dal “datasheet” offra sì delle soddisfazioni ma non consenta veramente ciò che si gestisce. Almeno all’inizio del processo di avvicinamento al fai da te.
Salve, grazie per il suo feedback 🙂 Senza dubbio il mercato dell’elettronica offre diverse possibilità per chi si approccia per la prima volta al mondo della programmazione con i microcontrollori, e anche l’idea di acquistare direttamente dei microprocessori e programmarli è sicuramente un mezzo in più per prendere dimestichezza. Trattandosi di un approccio open source, senza dubbio gli utenti possono scegliere la soluzione che più si addice alle proprie conoscenze iniziali e all’obiettivo che si vuole raggiungere, ad esempio approfondire più il meccanismo e la logica della programmazione dei micro oppure semplicemente realizzare nel più breve tempo possibile un progettino robotico anche con un debole background conoscitivo a livello di programmazione, magari facendo uso anche di librerie messe e disposizione. Nello specifico, l’articolo vuole essere solo una breve parte introduttiva di una miniserie di articoli che seguiranno nelle prossime settimane. Inoltre, le ricordo che sul blog e sulla rivista Firmware 2.0 può trovare tantissimi progetti basati sulla logica della programmazione con Arduino e Raspberry Pi, che la invito a consultare e, qualora avesse richiesta di approfondimenti, di scriverci. Un cordiale saluto.